10 giorni per celebrare la 18a edizione del Monte-Carlo Jazz Festival
Leggende del Jazz, filmati, affermati ma anche nuovi talenti affolleranno, dal 20 novembre al 1 dicembre, il palco dell’Opera di Monte Carlo in occasione della 18a edizione del Monte-Carlo Jazz Festival
Riconosciuto tra gli appuntamenti più importanti per gli amanti della musica e del Jazz, le dieci date dei concerti in programma, presentate alla stampa la mattinata del 12 settembre, ha tutte le carte in regola per fare il tutto esaurito in poche ore dall’apertura della biglietteria, già operativa dalle ore 15 dello stesso giorno. Immaginato come un melange di sonorità, stili e evento che permette di apprezzare talenti in erba, per Alfonso Ciulla, direttore artistico di questa kermesse e Reno di Matteo, è evidente che ogni artista convocato sia una vera e propria conquista. Lo ha dimostrato illustrando come il Monte-Carlo Jazz Festival (cliccare qui per vedere tutto il programma) possa diventare l’occasione migliore per permettere a pochi happy few – perché l’Opera Garnier non è lo Stadio di Wembley – di ritrovare il piacere dei concerti più esclusivi ad un costo abbordabilissimo. Si parte, infatti, dalla gratuità del Concerto degli allievi dell’Accademia di Musica Ranieri III (gratuito su prenotazione) ad un massimo di 90 euro per assistere alle performance di Stefano di Battista e Dee Dee Bridgewater, AYQ, Level 42, Thibault Cauvin & C. Nel mezzo, spicca pure un fantastico Mario Biondi, anticipato dalla 25enne Stella Cole (star su TikTok) ad altri performer che portano sul palco le loro sonorità e la magia che non solo il genere Jazz, ma anche altre musicalità, riesce a regalare. Da citare, per esempio, la leggendaria Count Basie Orchestra diretta da Scotty Barnhart, fondata nel 1935 e diventata un’istituzione del jazz americano, che giunge a Monaco con 18 elementi, tra ottoni e voci, per dare vita ad un concerto unico nel suo genere. Come ha affermato Ciulla, il Jazz è sempre in continua evoluzione, ma riuscire a confezionare 10 concerti con nomi così altisonanti non è stata un’impresa facile. Le Big Bang, i solisti, le nuove tendenze elettro-contemporanee, con artisti provenienti da Capo Verde (Mayra Andrade) che si esibiscono a volte con la sola chitarra e voce, o con l’arpa, come è il caso di Sophye Soliveau – che con la sua voce RnB – promettono di svelare emozioni lontane, così come lo faranno le sonorità dei talenti provenienti da Cuba o dalla Nigeria. Il Monte-Carlo Jazz Festival, per questa 18a edizione, ha il grande merito di valorizzare la voglia assistere musica di qualità, con i suoi protagonisti, esaltandone l’approccio festivo, a volte nostalgico, colto – se contiamo il cine-concerto (Lift to the Scaffold) con le musiche di Miles Devis – fino ai sorprendenti repertori di Broadway reinterpretati con maestria dai Whiplash la loro orchestra. Insomma, tanta, ma tanta bella musica in arrivo all’Opera Garnier, a riprova che, come cantavano gli Aristogatti (film d’animazione di Walt Disney), ‘tutti quanti voglion fare Jazz’ soprattutto, aggiungiamo noi, nel Principato di Monaco!
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