Principato di Monaco: Éric Arella vorrebbe ricorrere al riconoscimento facciale. Ma il Consiglio Nazionale non è pronto…
Non più di 4 giorni fa, dal Governo di Monaco, è arrivata una comunicazione in merito a un recente attacco di pishing via email e come reagire, poiché la sicurezza nazionale è al centro delle attività della Sicurezza pubblica, tanto virtualmente quanto nella vita quotidiana. Ma per assicurarla all’interno della città, il direttore della Sûreté Publique, Éric Arella, reclama il riconoscimento facciale che, per il Consiglio Nazionale, non è fattibile senza l’approvazione di una legge ad hoc…


E’ da diversi anni, forse da quando è iniziata l’era della transazione digitale, che gli utenti di Monaco Telecom soprattutto, sono soggetti ad attacchi informatici da parte di cybercriminali che, o via sms oppure con e-mail, cercano di estorcere denaro o informazioni per attività criminali non ben identificate. Poiché le segnalazioni si moltiplicano di giorno in giorno, ci è stato consigliato, tramite nota stampa, d’informare i nostri lettori che, qualora si ricevano queste false comunicazioni o convocazioni, è preferibile inoltrarle via email a: [email protected].

Il tema, tra i tanti, è stato al centro delle iniziative che fanno capo alle autorità competenti, ossia alla Direzione della Sicurezza pubblica di Monaco che, in occasione dei consueti auguri d’inizio anno, ha organizzato lo scorso 28 gennaio, ha permesso al suo direttore, Éric Arella, di tracciare un bilancio delle attività criminali avvenute nel Principato di Monaco nel 2024. Arella di fronte alle nuove minacce e ai cambiamenti nei metodi utilizzati dai criminali, ha detto che saranno intensificati i controlli anche nella stessa città e, contestualmente, si è espresso a favore del riconoscimento facciale, assicurando che sosterrà la proposta di legge attualmente in esame. (Foto sopra ©Direction de la Communication-Manuel Vitali)
Inoltre, sempre nel corso della cerimonia a cui hanno presieduto Consigliere del Governo – Ministro degli Interni, Lionel BEFFRE, le massime autorità monegasche ed il Sovrano, SAS il Principe Alberto II di Monaco, Arella ha manifestato la sua volontà di migliorare la “ capacità di iniziativa” per concentrarsi su 5 punti principali che sono, in sintesi: mantenere lo stretto legame tra la polizia e il pubblico, ossia cittadini, residenti e turisti in genere; proporre un piano per migliorare la sicurezza stradale; rafforzare le misure di prevenzione in prossimità delle scuole; migliorare le condizioni di accoglienza dei residenti; e proporre incentivi per impiegare più persone in polizia e sviluppare le loro carriere, benché al momento sono 620, tra uomini e donne, in carica presso la Direzione della Pubblica Sicurezza di Monaco. Infine, Arella ha passato in rassegna i punti salienti del 2024 e ha discusso le statistiche focalizzandosi sul fatto che la criminalità, che rimane in gran parte sotto controllo nel Principato, ma anche le aree di miglioramento che intende implementare nei prossimi mesi.

Il giorno seguente, il 29 gennaio, è stata la volta del Consiglio Nazionale di Monaco, presieduto dall’avvocato Thomas Brezzo che, affiancato di un ristretto numero di membri dell’Emiciclo (gli altri erano a Strasburgo per partecipare all’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa) non ha mancato, come hanno fatto tutti, di rendere omaggio all’appena scomparso Ministro di Stato Didier Guillaume, sia per le sue doti umane che per la differente maniera di condurre gli scambi con le istituzioni. Quello che è emerso, in sintesi, è che la concertazione, lo scambio costruttivo e la ricerca di soluzioni del Ministro di Monaco erano i suoi tratti distintivi, soprattutto nell’affrontare i progetti in corso e sospesi nel corso del mandato del suo predecessore. “Fare e magari sbagliare è sicuramente meglio che non decidere o rimandare’ ha sottolineato il vice-Presidente Jean Louis Grinda che non ha mancato di ricordare che l’approvazione del budget preventivo, con 90 milgioni di deficit, è sulla buona strada. Sul tavolo, tra i vari progetti, resta ancora la ristrutturazione del centro commerciale di Fontvieille, la fusione del canale pubblico MonacoInfo, con TVMonaco (per via dei costi), la valorizzazione di Place des Moulins (da attuare attraverso progetti innovativi dal costo ragionevole) e molte proposte di legge. Tra queste quella che consente il controllo delle spese del Governo ‘fondamentale ed indispensabile per l’esercizio democratico dell’autorità propria Consiglio Nazionale di Monaco; le norme sulla privacy allineate quelle dell’Unione Europea. Inoltre, la preoccupazione di far conoscere meglio le specificità di Monaco e migliorarne la sua immagine all’estero resta ancora un obiettivo da raggiungere, così come modernizzare il ‘diritto delle società’, le modalità per accedere alle cure palliative e l’interruzione volontaria di gravidanza, tema sensibile per Monaco, che per costituzione è un Paese Cattolico come religione di Stato. Ed ancora, sul tavolo per questo 2025, la tutela dei monegaschi, categoria prioritaria sul lavoro come per l’assegnazione degli appartamenti seguendo norme chiare come la ‘Guida degli affittuari’ che attende ancora la sua normalizzazione. Infine, sulla questione del riconoscimento facciale paventato da Arelle, Brezzo è stato chiaro: senza normative precise e leggi che regolano l’utilizzo non è possibile se ne faccia uso. Nell’ipotesi migliore, se l’iter legislativo segue un corso normale, non sarà possibile farne ricorso se non tra due anni. Forse. Del resto, anche l’impiego dei droni per il momento non ha alcuna legge di riferimento. La protezione dei dati acquisiti ed il loro utilizzo sono alla base di un’attenta analisi che per ora non ha alcuna soluzione.
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