Principato di Monaco: nessuna reazione all’attacco russo in Ucraina

Secondo quanto pubblicato nel sito del Comune di Monaco dei 39244 residenti ( dati 2020 ) ben 749 sono di nazionalità russa (dati 2016). Ma la cifra totale potrebbe essere maggiore se aggiungiamo a questi gli ultimi arrivati e qualche altra decina di persone che, invece, hanno scelto di esibire il loro passaporto inglese per essere ammessi alla corte dei Grimaldi. Ed ora, data la situazione in corso in Ucraina, come reagirà nei loro confronti il Governo monegasco?

Symposium-Polaire 2022 02 24 © M Dagnino – Musee oceanographique

Mentre è in corso il simposio ‘Initiative Polaire’, iniziato ieri al Museo Oceanografico di Monaco (clicca qui per leggere l’annuncio) e gli scienziati artici e antartici si confrontano per la prima volta sulle sfide comuni da affrontare nei prossimi anni, contestualmente in molti s’interrogano su come e cosa il Governo di Monaco intenda comunicare in merito alle azioni che il Presidente russo Putin ha messo in atto “per sostenere – come lui stesso ha dichiarato – le due autoproclamate repubbliche separatiste del Donbass, di Donetsk (Dpr) e Lugansk (Lpr), al fine di ‘deminitarizzarle e denazionalizzarle“. L’offensiva militare in corso in queste ultime ore, fermamente condannata dal presidente Emmanuel Macron che, nel corso del suo discorso lo ha descritto come un “attacco militare massiccio che contravviene a tutti gli impegni presi dalle autorità russe, realizzando il più grave attacco alla pace e alla stabilità nella nostra Europa da decenni”. Reazioni del Principato di Monaco?  Sempre ieri mattina abbiamo provato, nelle prime ore della giornata, a chiedere numi al Governo monegasco che, di solito, riferisce abbastanza tempestivamente le volontà del Sovrano, SAS il Principe Alberto II, tra l’altro impegnato nei giorni scorsi nel corso della visita lampo di una delegazione serba condotta dal Presidente serbo Aleksandar Vučić e poi ieri ed oggi con il simposium in corso al Museo monegasco. C’è da dire che a volte, in situazioni meno drammatiche di quelle che sta vivendo la popolazione ucraina costretta a lasciare in massa le proprie abitazioni, è lo stesso Palazzo ad esprimere cordoglio o vicinanza a coloro che, per un verso o per un altro, subiscono la furia della natura o quella umana, come è il caso in questione. Ma sia in un caso che l’altro tutto tace. Ancora più interessante sarebbe capire se, come è successo con Boris Johnson in Gran Bretagna, anche a Monaco si ravvedono gli estremi per congelare i fondi di alcuni oligarchi russi vicini al Cremlino, nonostante siano tuttora residenti nel Principato di Monaco. Del resto è inutile negarlo: l’amicizia tra i due popoli, ben inteso, non è un segreto, anzi nel 2021 si è pure celebrato il ​15° anniversario dell’apertura delle relazioni diplomatiche tra la Russia e Monaco. Localmente poi i fatti parlano da soli: la presidenza della squadra di calcio dell’AS Monaco calcio, come quella del team di pallacanestro, è la chiara dimostrazione che esiste ed è molto forte la comunità d’intenti, nello sport e nel business, tra lo stesso Sovrano ed alcuni oligarchi che nel Principato hanno investito decine di milioni di euro.

Altro interrogativo è se la nuova prossima missione economica a destinazione San Pietroburgo, dopo quelle organizzate negli ultimi anni – come quella in Ucraina nel 2017 e, tre anni dopo nella capitale russa – continua ad essere in calendario per giugno di quest’anno. All’origine dell’iniziativa, lo ricordiamo, ci sarebbe il Monaco Economic Board che, nel corso della loro ultimo viaggio avvenuto dal 5 al 10 settembre del 2021, avrebbe stretto una più ampia collaborazione ufficializzata in presenza dello stesso Guillaume Rose, direttore generale esecutivo del MEB. Infatti, secondo la nota inoltrata allora, tra le parti si è manifestata ‘una reale volontà da parte degli interlocutori russi di collaborare con le imprese del Principato’, cosa che avrebbe dotuto coinvolgere il Consiglio economico monegasco, tutti i membri del Monaco Economic Board e tutte le aziende della Russia nord-occidentale.

QE-MAGAZINE #2 Febbraio 2022

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