Principato di Monaco: in arrivo una zona ZTL in città

Nonostante l’esiguità del territorio, anche il Principato di Monaco si è fatto sedurre dall’ opportunità di instaurare una zona ZTL in città che sarà testata questa estate, ma dove e come non è dato sapere per il momento

ZTL a Monaco: basterà una zona a traffico limitato per garantire la qualità di vita ai residenti? Nel Principato di Monaco, dove l’equilibrio tra efficienza urbana e vivibilità è sempre stato una sfida quotidiana, il tema della mobilità torna al centro del dibattito con l’annuncio del prossimo test di Zona a Traffico Limitato (ZTL) previsto per l’estate 2025. Un’iniziativa ambiziosa, sì, ma anche sintomo di una complessità ben più profonda.Negli ultimi mesi, il Governo ha portato avanti una serie di misure per migliorare la circolazione e ridurre le emissioni: dall’ampliamento dei servizi ferroviari e urbani, all’introduzione di autobus 100% elettrici e all’impennata d’uso del servizio MonaBike, passato a oltre 82.000 corse solo nel mese di maggio 2025. Segnali positivi, certo, ma che non sembrano ancora incidere pienamente sull’esperienza quotidiana dei residenti.Durante il recente Gran Premio, il parcheggio delle Salines ha toccato il 93% di occupazione, con 1.662 veicoli registrati in un solo giorno. E se da un lato il successo della nuova piattaforma di prenotazione online mostra l’efficienza degli strumenti digitali, dall’altro ci ricorda quanto ancora il trasporto su gomma sia dominante, soprattutto durante i grandi eventi.

In questo contesto, la sperimentazione della ZTL sembra più un cerotto che una cura strutturale. Se l’obiettivo è quello di “preservare la qualità di vita dei residenti”, come indicato nelle note ufficiali, allora bisogna interrogarsi su cosa significhi davvero vivere nel Principato oggi. Significa, forse, convivere con il traffico dei pendolari che ogni giorno entrano da Beausoleil e Roquebrune? Con i flussi dei turisti attratti dagli yacht e dagli eventi? Con la densità edilizia crescente e i cantieri sempre attivi? Una zona a traffico limitato – la cui delimitazione e modalità di accesso non sono ancora state chiarite – potrà certo alleggerire alcune aree, ma rischia anche di spostare il problema altrove, generando disagi logistici e tensioni sociali, soprattutto tra chi lavora quotidianamente a Monaco senza risiedervi. Il vero nodo resta la convivenza tra un’economia turistica di lusso e la vita di chi Monaco la abita davvero, tutto l’anno. La mobilità sostenibile non può essere solo un argomento da comunicato stampa: deve diventare un’architettura urbana coerente, capace di affrontare le sfide ambientali e sociali con visione e coraggio. In attesa dei dettagli operativi della futura ZTL, una domanda resta aperta: a Monaco, basterà limitare il traffico per restituire respiro alla città o servirà un ripensamento più profondo del suo modello di sviluppo urbano?

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