Principato di Monaco: alla ricerca della perfezione
Mentre nel quartiere più a ovest del Principato di Monaco, a Fontvieille o meglio nel suo porto, la Direzione dell’Ambiente ha appena installato 5 moduli costruiti con uno speciale calcestruzzo in grado di favorire lo sviluppo e la protezione della biodiversità marina autoctona, il Consigliere di governo (nonché Ministro dell’urbanismo, dell’ambiente e delle infrastrutture) Marie Pierre Gramaglia ha ufficialmente dichiarato guerra ai rumori provenienti dai cantieri edili e stradali.
Per farlo ha riunito, per la prima volta, la Commissione d’Innovazione BTP (Bâtiments Travaux Publics), incaricata d’identificare e proporre modalità per monitorare l’inquinamento acustico causato dai numerosi lavori in corso presenti in tutto il Principato di Monaco. A quanto pare le limitazioni di orario stabilite dai due decreti ministeriali monegaschi recentemente pubblicati non hanno placato le lamentele dei residenti che chiedono altre soluzioni. Alla parola d’ordine qualità della vita, tanto cara al Principato di Monaco, sono stati convocati consulenti, rappresentanti delle imprese di costruzioni edili, specialisti, istituzioni e fornitori di servizi (Smeg, Società dell’Acqua e molti altri) per testimoniare e fornire elementi che contribuiranno alla stesura dell’audit commissionato agli esperti di due studi tecnici, la SETEC énergie environnement ed il Bureau Veritas.
Questi ultimi, infatti, hanno il non facile incarico di individuare azioni in grado di minimizzare il disagio provocato, in priorità, dal fastidioso volume provenienti dagli scavatori, martelli pneumatici e quanto attinente ai cantieri. Malgrado le buone intenzioni però, l’esiguità del territorio del Principato di Monaco non permette di avviare un piano d’intervento urbano senza impattare pesantemente sui lavori già avviati. Inoltre è stata pure ventilata la necessità eventuale di sostituire i macchinari ‘inquinanti’ con altri alimentati da energia pulita, per i quali è richiesto l’intervento ed il sostegno economico del Governo di Monaco, chiamato inoltre ad esprimersi, nel mese di luglio, sui risultati ottenuti dall’audit. Ma non è meraviglioso tutto questo? Si è mai visto altrove? Eppure non è semplice spiegare che questa attenzione all’eccellenza rappresenta l’espressione della volontà del sovrano, SAS il Principe Alberto II, che vuole per il suo paese confort, modernità e nuove tecnologie nel rispetto dell’ambiente, nel totale rispetto dei suoi abitanti.
A quanto pare, farlo sapere al mondo, ci penserà anche la missione che il Principato di Monaco avrà tra poco meno di 600 giorni, con il suo padiglione avveniristico ecocompatibile ideato per partecipare all’Esposizione Universale di Dubai 2020. L’evento sarà la migliore vetrina per raccontare che esistono paesi esemplari e virtuosi. E rumore, inquinamento e disagi non ne devono fare parte. Ma di questo padiglione ne parleremo nel prossimo numero, con curiosità e tante altre notizie interessanti, come quelle che troverete in questo numero di QE!
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