Monaco Smart & Sustainable Marina: la quinta edizione guarda al futuro delle città costiere

La quinta edizione del Monaco Smart & Sustainable Marina Rendez-vous, in programma il 21 e 22 settembre 2025 allo Yacht Club di Monaco, ha riaffermato il suo ruolo di punto di riferimento internazionale per l’innovazione e la sostenibilità nello sviluppo delle città costiere e dei porti turistici. A parlarcene Koly Setten

Organizzato da M3 Monaco, con il sostegno di partner di rilievo come Bombardier, MB92 Group e l’Associazione Italiana Yacht Masters, l’evento ha riunito delegazioni governative, leader del settore, architetti, studenti e imprenditori da tutto il mondo, in un dialogo che intreccia tecnologia, turismo, urbanistica e rispetto dell’ambiente. La giornata inaugurale si è aperta con gli interventi di David Seal, youtuber e maestro di cerimonie, José Marco Casellini, amministratore delegato di M3 Monaco, e Bernard d’Alessandri, segretario generale dello Yacht Club di Monaco e presidente del Cluster Yachting Monaco. Casellini ha sottolineato come questa edizione dimostri una diversità unica,
passando dalla progettazione all’attuazione, prova che attori pubblici, privati e accademici condividono la stessa convinzione: il futuro della nautica sostenibile si costruisce qui e ora. D’Alessandri ha ribadito che il Rendez-vous non è una vetrina ma un laboratorio collettivo, uno spazio in cui idee e visioni internazionali devono tradursi in infrastrutture concrete. Il giorno successivo ad aprire i lavori è stata Céline Caron-Dagioni, Ministro delle
Infrastrutture Pubbliche, dell’Ambiente e dello Sviluppo Urbano del Principato di Monaco, che nel suo keynote ha ricordato come il mare faccia parte del DNA del Principato e come la vera sfida sia coniugare attrattività economica, innovazione urbana e tutela ambientale. Monaco ha già avviato iniziative concrete, tra cui l’elettrificazione delle banchine per ridurre le emissioni, il Charter per le crociere sostenibili e l’installazione di oltre 120 strutture
artificiali a tutela della biodiversità marina nel Porto Ercole, oltre a progetti innovativi di talassotermia per il riscaldamento e il raffreddamento urbano, con l’obiettivo di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050. Tra i momenti più significativi della conferenza c’è stato l’intervento di Belinda Balluku, Vice Primo Ministro e Ministro delle Infrastrutture e dell’Energia dell’Albania, che ha illustrato il percorso di trasformazione del suo Paese, oggi
in piena crescita turistica con oltre 12 milioni di visitatori nel 2024 e una crescita del 15%. I nuovi aeroporti come quello di Valona e lo sviluppo dei porti di Durazzo, Saranda e Valona si inseriscono in un piano strategico per posizionare l’Albania come hub marittimo sostenibile, fondato anche sulla produzione al 100% da fonti rinnovabili, condizione che permette di immaginare un turismo premium e responsabile. Balluku ha sottolineato che i porti non
saranno più solo luoghi di attracco, ma driver di trasformazione urbana ed economica, integrati con le comunità locali e rispettosi della biodiversità marina. Anche l’architettura e l’urbanistica hanno avuto un ruolo centrale: l’architetto Luca Dini ha evidenziato infatti l’importanza di rispettare cultura e tradizioni locali, evitando modelli standardizzati e
privilegiando piuttosto la protezione della costa, la riduzione del cemento e la connessione con villaggi e territori interni. Un approccio condiviso anche da Viena Elioudri, CEO della Red Sea Authority saudita, che ha raccontato come i progetti GIGA nel Mar Rosso siano nati per coniugare sviluppo turistico e rigenerazione ambientale. Sul fronte tecnologico, Yasser Al-Jaidah, CEO di UDC in Qatar, ha presentato The Pearl, città costiera di oltre 4 milioni di
metri quadrati che integra IoT, intelligenza artificiale e machine learning per monitorare la qualità dell’acqua, prevedere l’erosione delle coste e ottimizzare i consumi energetici, grazie anche a sistemi di raffreddamento distrettuale, riciclo delle acque e sensori ambientali avanzati. Dal Principato di Monaco all’Albania, dal Mar Rosso al Golfo Persico, il messaggio della quinta edizione è chiaro: le marine non sono più semplici infrastrutture portuali ma veri
laboratori di innovazione, sostenibilità e cooperazione internazionale, con l’obiettivo condiviso di creare una rete di destinazioni costiere smart e green capaci di attrarre turismo di qualità, generare sviluppo economico e allo stesso tempo proteggere il patrimonio naturale e culturale. Come ha sottolineato Céline Caron-Dagioni, Monaco Smart & Sustainable Marina dimostra infatti che innovazione, attrattività e tutela ambientale non si escludono a vicenda,
ma si rafforzano reciprocamente, offrendo un modello concreto per costruire un futuro sostenibile e resiliente per le generazioni che verranno. (Foto: copyrigh Yacht Club Monaco)

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