Monaco pulisce il suo mare: 82,7 chili di rifiuti raccolti insieme per unfuturo migliore
Sabato 4 ottobre, l’Aire Marine Éducative di Monaco si è svegliata in modo diverso. Tra la diga Rainier III del Porto Ercole e l’ingresso del Porto di Fontvieille, il mare sembrava sapere che stava per vivere una giornata speciale. A parlarcene la nostra Koly Setten


Decine di persone, grandi e piccoli, si sono ritrovate lì con un solo obiettivo: prendersi cura di lui. Armati di maschere, guanti e tanta buona volontà, abbiamo partecipato a una grande operazione di pulizia, in mare e a terra, che alla fine della giornata ha permesso di raccogliere 82,7 chili di rifiuti. L’iniziativa, organizzata dall’Associazione Monegasca per la Protezione della Natura (AMPN) insieme al Club di Esplorazione Subacquea di Monaco (CESMM), alla Società Monegasca di Sanificazione (SMA), a Ecotank e con il sostegno di Carrefour Monaco, ha unito persone di ogni età. Eravamo 25 subacquei e 24 volontari a terra, ma soprattutto eravamo un gruppo animato dallo stesso spirito: la voglia di fare qualcosa di concreto per il nostro mare.

Durante le ore di immersioni e raccolta, la realtà è emersa chiara: 67,4 chili di rifiuti sono stati estratti dal mare, tra bottiglie, lattine e persino cento metri di fili da pesca aggrovigliati tra le rocce. A terra, 15,3 chili di rifiuti ci aspettavano sotto i nostri passi, tra cui 1.041 mozziconi di sigaretta, un numero che lascia senza parole, soprattutto se si pensa alla pulizia costante della zona. Guardando quei sacchi pieni, non potevamo che riflettere su quanto sia fragile l’equilibrio che ci circonda e su quanto, nonostante gli sforzi, resti ancora molto da fare. Ma la cosa più bella è stata vedere i bambini dell’Istituto François d’Assise–Nicolas Barré, che quest’anno hanno la responsabilità dell’Aire Marine Éducative. Osservarli chinarsi a raccogliere un mozzicone o osservare con curiosità ciò che i sub portavano a riva è stato commovente. I loro occhi raccontavano meglio di mille parole cosa significa prendersi cura di qualcosa che si ama. Questa esperienza segnerà il loro percorso scolastico in quanto durante l’anno studieranno il cambiamento climatico e i suoi effetti sulla biodiversità, partendo proprio da ciò che hanno visto e toccato con mano. È solo così che nasce la consapevolezza; non sui libri, ma nella realtà, con le mani bagnate di mare e il cuore pieno di responsabilità. Dietro questa iniziativa c’è la lunga storia dell’AMPN, che da cinquant’anni porta avanti la visione del Principe Ranieri III, desideroso che Monaco avesse un ruolo attivo nella salvaguardia del Mediterraneo. Da allora, l’associazione gestisce le Aree Marine Protette del Larvotto e delle Spélugues, conduce ricerche scientifiche sull’erbario di posidonia, pilastro della vita marina, e sulle specie che popolano le nostre acque. È stata anche pioniera nella creazione di barriere artificiali stampate in 3D, un’innovazione mondiale nata nel 2017 che ha dato nuova vita ai fondali. Ma ciò che colpisce davvero dell’AMPN è la sua capacità di coinvolgere, di far sentire ogni cittadino parte della soluzione e non solo spettatore del problema. Sostenuta dal Governo del Principato e dalla Fondazione Principe Alberto II di Monaco, l’associazione continua a essere una forza viva, capace di unire scienza, educazione e passione. E la giornata del 4 ottobre ne è stata la prova; un piccolo miracolo collettivo fatto di gesti semplici, sorrisi, mani sporche e occhi pieni di speranza. Alla fine, guardando l’Aire Marine Éducative tornare a respirare, ognuno di noi ha capito una cosa: ogni gesto conta. Non serve essere eroi, basta esserci. Basta decidere che il mare non è solo un panorama, ma una parte di noi. E quando scegli di proteggerlo, scopri che in fondo stai proteggendo anche te stesso. (Foto: © Stéphane Jamme – Aquanaute).
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