Monaco, Pass Sanitario obbligatorio per medici e paramedici: appuntamento a settembre
Mentre un Italia, da oggi 6 agosto (il 9 in Francia), il Green Pass è diventato obbligatorio per le consumazioni all’interno dei ristoranti e dei bar (anche esterno per i transalpini), ma anche per poter assistere a spettacoli all’aperto ed eventi sportivi, entrare nei musei, piscine e centri Spa, il Governo del Principato di Monaco prosegue la sua campagna pro vaccini AntiCovid19, accessibili ora anche ai lavoratori non residenti. Nel frattempo il già noto movimento monegasco pacifista #noGreenPass (ne abbiamo parlato in questo articolo accessibile qui) ha diligentemente diffuso su Facebook il resoconto dell’incontro avvenuto lo scorso 2 agosto presso il Ministero di Stato, con SEM Pierre Dartout in testa….
Intanto un fatto: non molte persone sono al corrente che gli italiani residenti a Monaco che hanno avuto la sfortuna di ammalarsi e guarire in Italia in questi ultimi giorni, oppure che per ragioni diverse si sono vaccinati nella madrepatria, non possono attualmente ottenere il Green Pass dalle autorità del Paese che li ospita, nonostante siano in possesso di regolari attestati rilasciati dalle autorità competenti (ad esempio l’ASL del luogo di domiciliazione provvisorio). Ciò accade perché queste ultime due eventualità non sono tra i casi previsti dal Ministero della salute italiano e tanto meno dal Governo di Monaco. Ora, se questa mancanza sorprende, non di meno lo fa il resoconto dell’incontro dello scorso 2 agosto, pubblicato sulla pagina Facebook #Manifestation pacifique contre le pass sanitaire à Monaco ????????, e ben argomentato tanto da far pensare che il gruppo non intende arrendersi giacché il Governo monegasco non ha dato nessuno spiraglio di negoziazione a chi rivendica la libertà di scelta se aderire o meno al Green Pass sulla terra dei Grimaldi. Il testo in questione, elaborato dai rappresentanti del gruppo assistiti da un avvocato,dettaglia nelle conclusioni, a margine delle numerose domande e risposte che non lasciano spazio alla fantasia, quanto ha affermato Dartout. Nello specifico il Ministro di Monaco ha invitato i rappresentanti del gruppo di Facebook a rimanere in contatto per evitare malintesi, e ha proposto di incontrarsi di nuovo alla fine del mese (di agosto n.d.r.) confermando loro il diritto di manifestare, senza limitare a persone esterne al Principato di unirsi al futuro corteo. Per quanto la decisione di imporre il Green Pass a residenti e non sia all’ordine del giorno forse, rispetto alla data del 23 agosto, s’intravvede una deroga di qualche settimana in regione di un’ammenda al testo di legge che potrebbe essere richiesta dal Consiglio Nazionale ‘per permettere alle persone interessate di essere in regola con le procedure’. In ogni caso, pare per mancanza di tempo, ( adducono così dalla DASS) le nostre domande sono cadute nel vuoto. Ne approfittiamo allora per sottolineare, come si deduce dal resoconto sopra menzionato, che:
1 – per le persone che hanno avuto il Covid, non è previsto, come misura di sicurezza prima di iniettare il vaccino, di misurare il livello di anticorpi per determinare il numero di iniezioni necessarie (evidentemente lo studio Monavacc è ampiamente terminato);
2- se il tasso di vaccinazione desiderato dal Governo di Monaco fosse raggiunto (attualmente fissato ad almeno l’80%), anche se non nell’immediato futuro, si potrebbe configurare la fine dell’obbligo del pass sanitario. Ma, sempre secondo Dartout , la priorità ora è di vaccinare il maggior numero di persone possibili, compresi i bambini…
Ora, considerando chiaro l’obiettivo degli amministratori di Monaco, si apre comunque uno spiraglio di negoziazione formale in merito a quanto previsto dal progetto di legge n°1043 depositato il 5 agosto pomeriggio presso la sede del Conseil National, i cui membri sono stati convocati in Sessione straordinaria dallo stesso Principe Alberto II di Monaco dal 13 al 17 settembre 2021. In particolare, nella data del 14 settembre, si tratterà di provare a trovare un accordo su come normare l’obbligo del vaccino anti-Covid19 (che poi vaccino non è, per essere precisi, bensì sono molecole di acido ribonucleico messaggero mRNA che contengono le istruzioni affinché le cellule della persona che si è vaccinata sintetizzino le proteine Spike) per il personale medico e paramedico, volontari e tutte le persone che a Monaco, professionalmente o come volontari non retribuiti, si occupano di servizi agli anziani, persone bisognose e quelle fragili. Nel frattempo chissà a che punto saranno le ricerche in corso, ovvero le 5 nuove terapie per contrastare la Covid19 annunciate a fine giugno 2021 della Commissione UE perché, come specificato dal comunicato riportato integralmente qui sotto, finalmente s’inizia a parlare di terapie per curare la Covid19!
Si concretizza oggi il primo risultato della strategia dell’UE sugli strumenti terapeutici contro la COVID-19 con l’annuncio del primo portafoglio di 5 strumenti terapeutici che potrebbero essere presto disponibili per la cura dei pazienti in tutta l’UE. Tra questi strumenti terapeutici, 4 sono anticorpi monoclonali oggetto di revisione ciclica (rolling review) da parte dell’Agenzia europea per i medicinali, mentre il quinto è un immunosoppressore la cui autorizzazione all’immissione in commercio potrebbe essere estesa per comprendere la cura dei pazienti affetti da COVID-19.
Stella Kyriakides, Commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare, ha dichiarato: “Oggi compiamo il primo passo verso un ampio portafoglio di strumenti terapeutici per curare la COVID-19. Anche se la vaccinazione procede a ritmo crescente, il virus non scomparirà e i pazienti avranno bisogno di cure sicure ed efficaci per ridurre l’impatto della COVID-19. Il nostro obiettivo è chiaro: puntiamo a individuare ulteriori candidati all’avanguardia in fase di sviluppo e ad autorizzare almeno 3 nuovi strumenti terapeutici entro la fine dell’anno. Questa è l’Unione europea della salute in azione.”
I 5 prodotti si trovano in una fase avanzata di sviluppo e hanno elevate possibilità di figurare tra i 3 nuovi strumenti terapeutici contro la COVID-19 da autorizzare entro ottobre 2021 – l’obiettivo fissato nell’ambito della strategia – a condizione che i dati definitivi ne dimostrino la sicurezza, la qualità e l’efficacia. Si tratta dei seguenti prodotti:
una nuova indicazione relativa alla COVID-19 per medicinali esistenti:
- immunosoppressore baricitinib (un medicinale che riduce l’attività del sistema immunitario) di Eli Lilly: è in fase di valutazione una domanda di estensione dell’autorizzazione all’immissione in commercio per l’indicazione relativa alla COVID-19;
anticorpi monoclonali di nuovo sviluppo oggetto di revisione ciclica – uno strumento normativo volto ad accelerare la valutazione di un medicinale promettente durante un’emergenza di sanità pubblica:
- combinazione di bamlanivimab ed etesevimab di Eli Lilly: oggetto di revisione ciclica;
- combinazione di casirivimab e imdevimab di Regeneron Pharmaceuticals, Inc. e F. Hoffman-La Roche, Ltd: oggetto di revisione ciclica;
- regdanvimab di Celltrion: oggetto di revisione ciclica;
- sotrovimab di GlaxoSmithKline e Vir Biotechnology, Inc.: oggetto di revisione ciclica.
Prossime tappe
Sulla base del lavoro del gruppo di esperti sulle varianti della COVID-19 istituito di recente, la Commissione definirà entro ottobre un portafoglio di almeno 10 possibili strumenti terapeutici contro la COVID-19. Il processo di selezione sarà obiettivo e basato su dati scientifici, con criteri di selezione concordati con gli Stati membri. Dal momento che sono necessari tipi di prodotti differenti a seconda delle popolazioni di pazienti e delle fasi e della gravità della malattia, il gruppo di esperti individuerà le categorie di prodotti e selezionerà gli strumenti terapeutici candidati più promettenti per ciascuna categoria sulla base di criteri scientifici. Il portafoglio contribuirà all’obiettivo di disporre di almeno 3 nuovi strumenti terapeutici autorizzati entro ottobre, ed eventualmente di altri 2 entro la fine dell’anno. L’Agenzia europea per i medicinali avvierà altre revisioni cicliche di strumenti terapeutici promettenti entro la fine del 2021, in funzione dei risultati delle attività di ricerca e sviluppo. La Commissione ha recentemente concluso un’aggiudicazione congiunta di anticorpi monoclonali (casirivimab e imdevimab) e potrebbe avviarne altre entro la fine dell’anno. Il 12 e 13 luglio sarà organizzato il primo evento di incontro per il settore sugli strumenti terapeutici per garantire che questi ultimi, una volta autorizzati, siano prodotti in quantità sufficiente il prima possibile.
Contesto
La strategia dell’UE sugli strumenti terapeutici contro la COVID-19 mira a istituire un ampio portafoglio di strumenti terapeutici contro tale malattia con l’obiettivo di disporre di 3 nuovi strumenti terapeutici entro ottobre 2021, ed eventualmente di altri 2 entro la fine dell’anno. Essa interessa l’intero ciclo di vita dei medicinali: ricerca, sviluppo, selezione dei candidati promettenti, rapida approvazione normativa, fabbricazione e diffusione fino all’uso finale. La strategia fa parte di un’Unione europea della salute solida che utilizza un approccio coordinato a livello dell’UE per garantire una maggiore protezione della salute dei cittadini, dare all’UE e agli Stati membri gli strumenti necessari per prevenire e affrontare meglio eventuali pandemie future e migliorare la resilienza dei sistemi sanitari europei. La strategia, che si concentra sulla cura dei pazienti affetti da COVID-19, affianca la vincente strategia dell’UE per i vaccini, che ha permesso di autorizzare per l’uso nell’UE vaccini sicuri ed efficaci contro la COVID-19, con l’obiettivo di prevenire e ridurre la diffusione dei casi, così come i tassi di ospedalizzazione e i decessi causati dalla malattia.
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Una risposta
[…] è ancora approvata dal Consiglio Nazionale. Infatti, come avevamo indicato in un nostro articolo (clicca qui per leggerlo) è solo dopo la convocazione della sessione straordinaria del Consiglio nazionale, calendarizzata […]