Monaco lancia un ponte di solidarietà internazionale per i neonati di Betlemme
E’ un progetto che rivela come l’impegno umanitario possa essere declinato attraverso strumenti concreti e relazioni internazionali spesso poco visibili, ma capaci di fare la differenza. Monaco, grazie all’Ordine di Malta e ai Rotary Club coinvolti, ha lanciato un segnale importante: lo sviluppo della salute neonatale, in uno dei luoghi più simbolici al mondo, può contribuire anche un piccolo Stato con una grande visione

Nel cuore della Terra Santa, una speranza concreta prende forma grazie a un’iniziativa che ha visto le sue origini nel Principato di Monaco, grazie all’ Ordine Sovrano Militare e Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta, nello specifico tramite la propria ambasciata a Monaco. Si tratta di un progetto ambizioso, che unisce diplomazia umanitaria e cooperazione internazionale per sostenere la sanità neonatale a Ospedale Holy Family di Betlemme. Ma di che cosa si tratta? Ecco, l’ambasciata dell’Ordine a Monaco, in collaborazione con diversi Rotary Club – quelli di Monaco, San Marino, Milano Morimondo Abbazia, Dubai (Distretto 2452) e Betlemme – ha deciso di donare due incubatrici neonatali di ultima generazione, per un valore complessivo di 45 000 euro, al centro ospedaliero gestito dall’Ordine, con l’obiettivo di rafforzare la capacità dell’ospedale, l’unico nella zona in grado di accogliere neonati prematuri nati prima della trentaduesima settimana e segue oltre il 60 % dei nati della regione con un tasso di sopravvivenza prossimo al 100 %. Alla notizia del progetto, il suo ideatore a Monaco, l’ambasciatore plenipotenziario Alberto di Luca, si è detto “felicissimo” di un’iniziativa nata nella Principato, sottolineando che «questo progetto non è soltanto un aiuto concreto in una regione in difficoltà, ma riflette lo spirito di Monaco: piccolo per dimensioni, grande per solidarietà». L’intervento, che entrerà nella fase operativa con l’acquisto delle incubatrici e la loro consegna prevista per la primavera del 2026, rappresenta un segnale forte di cooperazione fra attori internazionali e un modello di “diplomazia umanitaria” che parte da un micro-Stato come Monaco e arriva fino alla città della natività.

La scelta di Betlemme come destinatario di questo impegno non è casuale: l’Ospedale Holy Family rappresenta una struttura vitale per l’intera regione, in una zona che affronta tensioni storiche, risorse sanitarie limitate e un’elevata vulnerabilità nel settore neonatale. L’arrivo di due incubatrici moderne permetterà un ulteriore salto di qualità nella cura dei prematuri. Per la Principauté di Monaco, da parte sua, questo progetto si configura come una testimonianza della sua vocazione internazionale e della volontà di “fare di più” nonostante le dimensioni ridotte. L’ambasciata dell’Ordine di Malta a Monaco funge da ponte fra il «piccolo ma influente Stato» e territori lontani che necessitano di sostegno. L’ambasciatore di Luca ha tenuto a ringraziare i Rotary Club partner per il loro impegno, ricordando che questa iniziativa può rappresentare un modello replicabile: «Insieme, costruiamo un futuro di speranza», ha dichiarato. Nei mesi a venire, le fasi operative includeranno l’acquisto delle apparecchiature, la logistica per la consegna e la formazione degli operatori in loco. La presenza coordinata di realtà monégasche, italiane, sanmarinesi, e mediorientali dimostra che la cooperazione internazionale può prendere forma anche fuori dai grandi scenari tradizionali.
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