Monaco inaugura l’anno giudiziario 2025/2026: legalità, etica e apertura al futuro

Mercoledì 1° ottobre, il Palazzo di Giustizia del Principato ha ospitato la tradizionale Audience Solennelle de Rentrée des Cours et Tribunaux, cerimonia che segna ufficialmente l’apertura dell’anno giudiziario 2025/2026. Alla presenza di S.A.S. il Principe Sovrano, accompagnato dal Segretario di Stato alla Giustizia Samuel Vuelta Simon, dal Ministro di Stato Christophe Mirmand — alla sua prima partecipazione — e da Monsignor Dominique-Marie David, Arcivescovo di Monaco, l’evento ha riunito le più alte cariche istituzionali e giuridiche del Paese.

L’udienza solenne organizzata ogni anno per inaugurare l’anno giudiziario del Principato di Monaco rappresenta non solo un momento istituzionale, ma anche un’occasione di riflessione collettiva sul ruolo della giustizia in una società in evoluzione. Tra tradizione e innovazione, il Paese retto dai Grimaldi intende riaffermare il suo impegno per una giustizia trasparente, accessibile e al servizio del bene comune. La cerimonia, preceduta dalla tradizionale Messa dello Spirito Santo, celebrata nella Cattedrale di Monaco, ha voluto sottolineare il legame tra giustizia e valori spirituali prima della pronuncia dei vari discorsi ufficiale. Quest’anno, tracciato il bilancio dell’esercizio precedente, è stata delineata le priorità per il futuro. Nello speciico, il Presidente del Tribunale di Prima Istanza, Francis Jullemier-Millasseau, ha aperto gli interventi sottolineando il ruolo centrale della giustizia nella tutela dei diritti fondamentali e nella coesione sociale. Ha evidenziato l’efficienza del sistema giudiziario monegasco, pur riconoscendo la necessità di rafforzare la digitalizzazione delle procedure e la formazione continua dei magistrati. Il Procuratore Generale Stéphane Thibault ha posto l’accento sulla lotta contro la criminalità economica e finanziaria, ribadendo l’impegno della Procura nel contrasto al riciclaggio, alla corruzione e alle frodi internazionali. Ha inoltre richiamato l’importanza della cooperazione giudiziaria con gli Stati europei, in un contesto sempre più interconnesso. Particolarmente significativo l’intervento congiunto della Presidente del Tribunale del Lavoro, Delphine Lanzara, e del Professor Yves Strickler, che hanno affrontato il tema dell’etica nel mondo del lavoro e della giustizia sociale. Hanno sottolineato come il diritto del lavoro debba essere uno strumento di equità, capace di bilanciare le esigenze dell’impresa con la dignità del lavoratore.

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