Inside the Monaco Energy Boat Challenge 2025

Nel cuore dello Yacht Club de Monaco, tra prototipi futuristici e soluzioni concrete, la 12a edizione del Monaco Energy Boat Challenge (MEBC) ha riunito dall’1 al 5 luglio, esperti, ingegneri e innovatori per affrontare le sfide più urgenti della nautica sostenibile. Koly Setten ce lo racconta in questo articolo

Durante la prima conferenza, tenutasi giovedì 3 luglio, l’attenzione si è concentrata sui sistemi che rendono affidabili le imbarcazioni a zero emissioni nelle condizioni reali: algoritmi, componenti e principi ingegneristici. L’Advanced Yachting Technology Conference ha messo difatti attorno ad un tavolo ingegneri navali, costruttori, esperti di intelligenza artificiale e progettisti, tutti uniti dalla stessa domanda: come trasformare l’innovazione in soluzioni concrete di mercato? Protagonista indiscussa è stata l’intelligenza artificiale, con esempi concreti di machine learning applicato al controllo della propulsione, alla gestione in tempo reale delle batterie e alla navigazione autonoma. Queste tecnologie, ormai ben più che prototipi, vengono già utilizzate nelle imbarcazioni odierne, come nelle stesse in gara durante il MEBC. La discussione ha poi riguardato la superficie marina, affrontando il problema dell’inquinamento
acustico e il ruolo del design per limitarne l’impatto sulla fauna. Le eliche toroidali, utilizzate nella classe Energy, sono state illustrate come esempio tangibile di come l’ingegneria possa contribuire a tutelare l’ambiente. Non sono mancati approfondimenti sulla cattura del carbonio, ancora in fase sperimentale nella nautica da diporto, ma con un potenziale crescente, e sulle prime soluzioni di filtraggio pensate per yacht orientati alla neutralità climatica. Parallelamente, con la crescente digitalizzazione delle imbarcazioni, è emersa con forza la necessità di garantire la cybersicurezza, proteggendo i sistemi di bordo delle imbarcazioni elettriche e autonome con standard specifici per il settore marittimo.
Il giorno seguente, venerdì 4 luglio, il focus si è spostato sul cuore della propulsione sostenibile: il carburante. Alla Hydrogen and Alternative Fuels Conference si sono riuniti esperti energetici, autorità portuali, industriali e progettisti per fare il punto sullo stato dei carburanti alternativi e sulle sfide da affrontare per la loro diffusione. In questa cornice,
l’idrogeno ha assunto un ruolo di primo piano, non più come promessa lontana ma come una realtà in sviluppo, con i primi progetti di infrastrutture di rifornimento e la proposta di una rete portuale in espansione. Rimane però aperta la sfida della distribuzione, ancora decisiva per l’adozione su larga scala. Parallelo a questo tema è stato quello dello stoccaggio: sono state illustrate le tecnologie più avanzate per conservare l’idrogeno in forma solida o liquida criogenica, valutandone sicurezza, efficienza volumetrica e costi, fattori che stanno già influenzando il design delle
nuove imbarcazioni. In questo scenario, il metanolo si sta affermando come valida alternativa, sia nel breve che nel lungo termine, grazie alla compatibilità con motori esistenti e alla logistica più semplice, un aspetto particolarmente interessante per i superyacht. Si è inoltre discusso di sistemi a doppio combustibile, capaci di ridurre immediatamente le emissioni senza la necessità di riprogettare completamente le imbarcazioni. Da più voci è infine emerso come il futuro della nautica sostenibile sia inevitabilmente ibrido: un mix di combustibili, tecnologie e strategie flessibili che diverrà essenziale per garantire una transizione energetica graduale ma stabile. Oltre agli aspetti tecnici, la conferenza ha messo in luce l’urgenza di definire standard internazionali, politiche portuali condivise e incentivi pubblici per rendere scalabile l’uso dei carburanti alternativi nel settore nautico. Il filo conduttore che ha attraversato tutte le sessioni è stato chiaro: la sostenibilità non è più un’opzione, ma la base su cui costruire il futuro della nautica. Raggiungerla davvero significa affrontare l’efficienza energetica come una sfida integrata, che coinvolge ogni componente dell’imbarcazione, dal design alla gestione dei sistemi, fino alla scelta dei carburanti.

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