Grand Hotel des Ambassadeurs a Mentone: spazio agli artisti

Il Grand Hotel des Ambassadeurs a Mentone continua ad arricchire i servizi che offre con nuove soluzioni che rispondono alle esigenze dei nostri contemporanei. E così, mentre sono state allestite diverse postazioni dedicata a chi lavora a distanza (home-working), trasforma i suoi luminosi saloni in gallerie d’arte effimere. Dettagli

Il Palace Belle Epoque, immobile che ospita questo prestigioso hotel, è stato inaugurato nel 1865 ed è il primo progetto realizzato dal noto ingegnere francese Gustave Eiffel. Tutta la struttura in ferro battuto dell’immobile (i balconi, le decorazioni della facciata, la spettacolare scala interna) sono dunque opera dell’autore della Torre Eiffel. Dobbiamo a lui la scoperta della Costa Azzurra durante la costruzione dell’Hotel des Ambassadeurs, iniziata nel 1861. Durante il periodo della realizzazione dell’albergo mentonese, Eiffel ha vissuto poco distante, in una villa costruita da lui stesso, a Roquebrune Cap Martin, che ha comunque abitato anche dopo, perché amava trascorrere del tempo in questa affascinante regione del Sud della Francia, a pochi passi dalla vicina Italia.

In questo contesto storico così importante, ma allo stesso tempo caldo e conviviale, la proprietaria, Liana Marabini, collezionista e mecenate (è presidente del capitolo di Monaco dei Mecenati dei Musei Vaticani), ha destinato una serie di aree del suo hotel agli artisti che non hanno gallerie in cui esporre le loro opere. Mentre ci accompagna a visitare le sale, ci illustra il suo pensiero: ”Per chi dipinge, scolpisce o fotografa, mostrare le proprie opere è una vera esigenza. Ma non sempre si trovano gallerie disposte a prendere le tele o le opere d’arte. I motivi sono tanti: mancanza di spazio, specializzazione della galleria, preferenze del gallerista ecc. Allora interveniamo noi, mettendo a disposizione questi spazi luminosi e funzionali. L’artista può affittare un muro o una sala intera, facendone la sua galleria personale. Volutamente i prezzi sono molto accessibili perché non si tratta di un rapporto gallerista-artista, bensì di un semplice affitto di sale il cui oggetto abbia però questa precisa destinazione: l’arte”.

Ed in effetti, gli spazi ed i saloni sono molto belli: parquet di legno antico, pareti bianche, altezze al soffitto molto importanti, grandi finestre o porte finestre, che lasciano filtrare molta luce naturale. Una delle sale ha perfino l’entrata direttamente dalla strada, e un suo giardino. Liana Marabini continua a guidarci in questa visita privata, mentre ci parla di questo servizio: ”Gli artisti possono non solo esporre le proprie opere, ma ricevere i collezionisti, organizzare dei vernissage, incontri con la stampa ecc. E devo aggiungere che esporre qui, non è come esporre in uno spazio qualunque. Il Palace des Ambassadeurs ha una forte vocazione alle arti, non solo per la sua storia o la mia presenza qui, ma per le altre attività che facciamo continuamente qui“. Cioè? “Da tempo qui si organizzano mostre, conferenze, concerti, esposizioni, e perfino la Biennale d’arte contemporanea Sacra, la BACS, ha la sede qui. La prossima edizione di questa Biennale avrà luogo nel 2021, dal 1 al 31 Ottobre e avrà come tema ‘L’Arte per raggiungere la Trascendenza‘.

Negli anni in cui BACS non ha luogo, si svolgono mostre di artisti importanti. La prossima, ad esempio, è la personale di Brian Finch. L’eclettico artista britannico presenterà trenta opere ispirate al titolo De Fructibus, in quanto hanno un soggetto comune, ossia la frutta e i manoscritti antichi. Oltre a queste attività, il Palace des Ambassadeurs ospita anche la propria collezione d’arte permanente. Perciò, gli artisti che prendono in locazione degli spazi nel Palace des Ambassadeurs sono in casa loro.” E noi non possiamo che essere d’accordo con lei. La stampa, in effetti, viene invitata spesso agli eventi che hanno luogo nel Palace des Ambassadeurs e possiamo dire che negli anni abbiamo incontrato qui grandi scrittori, musicisti e artisti vari fare conferenze, prodursi o esporre le proprie opere. Secondo Liana Marabini, anche questa area geografica si presta ad inspirare gli artisti: ”La Costa Azzurra ha la caratteristica di essere abitata e frequentata da moltissimi artisti. La sua luce, la douceur de vivre, il sole e il mare hanno da sempre attirato coloro che con la loro arte l’hanno resa immortale. Non è un caso che i grandi del passato come Van Gogh, Chagall, Matisse, Dalì, Sutherland, Picasso e tanti altri si sono impregnati di questa atmosfera, che ha nutrito la loro creatività e la loro immaginazione. Il nostro Palace des Ambassadeurs stesso è un luogo iconico: pensi, in passato ha ospitato Nicki de St Phalle, Matisse e Chagall, mentre Jean Cocteau era solito prendere l’aperitivo in giardino. Pablo Casals, Ernst Hemingway, Curzio Malaparte e Rudolf Nureyev sono stati addirittura clienti dell’albergo”.

Per informazioni: [email protected]

QE-MAGAZINE #27

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