Gianmarco Parodi si racconta a Monte Carlo

Oggi pomeriggio, lo scrittore Gianmarco Parodi è l’invitato di Italo Muratore, a Monte Carlo, per presentare il suo libro intitolato “Non tutti gli alberi” edito da Piemme del gruppo Mondadori.

L’appuntamento, organizzato con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia a MONACO è per giovedì 15 febbraio alle ore 18,30, nella SALLE F della Maison des Associations, 2 bis Promenade Honoré II, (cliccare qui per iscriversi gratuitamente), permette agli invitati di apprezzare Gianmarco Parodi, formatosi alla Scuola Holden, vincitore del Premio letterario città di Ventimiglia, finalista al Premio Italo Calvino, che oltre ad aver scritto diversi libri di narrativa e di poesia, è anche writing coach. Lo aveva intervistato per noi Roberta Ficacci Zampino, la scorsa estate (su QE-MAGAZINE #6) ma, a gentile richiesta, rirpoponiamo l’articolo qui di seguito. Buona lettura

Da poco è uscito in libreria con “Non tutti gli alberi” edito da Piemme del gruppo Mondadori, libro al quale l’autore ha lavorato per un lungo periodo della sua vita, circa dieci anni. “La scrittura – ci ha detto – è passione, dedizione, sacrificio”, ma la tenacia e la costanza che il giovane autore ha sempre perseguito lo hanno premiato. “Scrivere per imparare a sentirsi più sereni tra le cose”. Questo si può considerare il motto di Gianmarco Parodi, che nei suoi trekking letterari fa riconquistare il rapporto con la natura per farne tesoro e portare dentro di sé una ricchezza che va poi trasmessa alla scrittura. “Un posto lontano, ma non così lontano da casa dove ci senti interi nel passato e nel presente” queste sono le parole della protagonista Alice nel romanzo riferite al luogo, quasi incantato, detto “Ortogiardino” dove si rifugia per giocare e dimenticare nel momento della scomparsa del padre. Luoghi che, anche se fisicamente lontani dalla nostra casa, o diremmo dalle nostre abitudini, accendono in noi qualcosa di magico da vivere anche nella quotidianità. Calarsi nelle cose, nella natura e poi vedere cosa si riesce a portare a casa: questo è il significato della scrittura per Gianmarco Parodi che cerca da anni di trasmettere nei suoi laboratori, le sue lezioni, le sue passeggiate narrative nella sua meravigliosa terra. Abbiamo dunque incontrato Gianmarco, fresco del suo tour di promozione del romanzo, e gli abbiamo chiesto come sia nato questo suo importante rapporto con la natura e perché la scelta degli studi di agraria? E lui, con un bel sorriso, ci ha risposto così: “Fin da ragazzino cercavo la tranquillità della campagna, il silenzio del bosco e la pace della spiaggia invernale. Non disdegnavo come non disdegno ora la compagnia, anzi, ma è una parte di me che ho avuto sempre bisogno di coltivare: lo stare con me.Mi ricordo che le prime parole scritte mi sono proprio risuonate da giovanissimo davanti a un paesaggio, ed ero proprio solo, in giro con la mia bici. Sarà perché i figli unici hanno questa malinconia insita nel restare interi solo se sono con loro stessi, a volte. Insomma anche in tutti gli sport ho preferito l’azione singola (la mountain bike, il parapendio, anche in alcuni viaggi più importanti), forse per poi avere la possibilità di “raccontare” a gli altri tutte le mie scoperte ed emozioni. Ecco, quello è divenuto il mio lavoro, ma forse è iniziato da lì, dal bisogno di solitudine, nella natura.Gli studi agrari forse nella scelta hanno rispettato il mio bisogno di connessione con la terra. A oggi rifarei di nuovo la stessa scelta perché credo sia stata determinante nell’insegnarmi la manualità, la sensibilità, l’accortezza per prendermi cura di qualcosa che si semina e che cresce, proprio come una piccola storia che diventa poi romanzo.

Quale pensi sia il rapporto che oggi le persone hanno con la natura? 

Non posso saperlo con esattezza, non amo parlare generalizzando, ma so per certo che tutte le persone lo cercano. Nelle nostre grandi città si pianta un vaso di fiori sul terrazzo per ricordarci di tornare alla terra almeno col pensiero. Mi commuove sempre vedere le persone anziane annaffiare i fiori come mi rallegra vedere le comitive di ragazzini partire con in motorini e le tende sulle spalle per fare un weekend nel bosco. La natura è ciò da cui proveniamo e ciò a cui torniamo sempre, racchiude ogni risposta, proprio come quelle che trova la mia Alice nel suo lungo viaggio verso la verità.

La tua famiglia e le tue radici nella terra ligure sono state determinanti per le tue scelte? 

Sono state essenziali. Non avrei mai potuto scrivere un romanzo del genere che parla di terra se non fossi cresciuto in questa di terra. Ho avuto intorno a me persone fatte di varie materie: marmo, fango, legno, erba, acqua. Dai loro caratteri, dalle loro parole, ho imparato molto e a ognuno di loro ho chiesto in prestito una qualità che ho portato nella mia arte. Scrivere è plasmare con il materiale che ci hanno dato a disposizione. Io ho avuto un’infanzia bella, della quale ho molta nostalgia, che mi ha lasciato molto materiale sul quale lavorare.

Cosa consiglieresti ai giovani che vorrebbero seguire il tuo esempio di scrittura?

 Consiglierei intanto di non credere a tutto ciò che gli si dice. E poi di non seppellire l’istinto sotto il peso dei doveri. Non è facile dire VOGLIO se bisogna rispondere sempre DEVO. Ma forse capendo bene cosa sono i veri MI PIACE, ciò che amiamo davvero, ciò che vorremmo essere davvero (a costo di essere controcorrente rispetto a tutto il giardino in cui siamo cresciuti) possiamo diventare ciò che siamo nati per essere. Lo si fa passando attraverso varie prove, necessarie. Anche io fino a pochi anni fa facevo il cameriere a Monaco, poi ho preso il coraggio a due mani, ero pronto e sapevo di valere qualcosa. La vita è fatta di tentativi, ma ragazzi, se non si prova non si sa mai cosa ci può riservare il mondo.

Le tue fonti di ispirazione quali sono state?

Sono state grandi scrittori del passato e piccoli maestri del presente. Adoro avere dei maestri, tanto quanto detesto esserlo io (quando insegno a scrivere a gli altri mi piace sempre impostare gli appuntamenti come “incontri” leggeri, polivalenti, aperti, e non come lezioni accademiche). I maestri del passato sono molti, faremmo tardi se li elencassi tutti. Nel presente sono state le persone più insospettabili. Ma nemmeno queste posso svelare, se lo facessi loro se ne accorgerebbero, e smetterebbero di esserlo. Un po’ come Alice, a me piace osservare ogni gesto di nascosto. Gli occhi non fanno rumore e si possono intercettare tanti insegnamenti senza essere minimamente mai scoperti…  

Quale libro è stato più importante e determinante nella tua vita?

Rileggo il Siddharta di Hermann Hesse almeno una volta all’anno. Non cambia il libro, cambio io. Un testo che mi ha dato mio padre e che tengo molto caro. Non so se sia stato determinante, ma è sicuro una buona cartina tornasole per me.

Il libro che avresti voluto scrivere tu?

Oh, che domanda splendida ed enorme! Tutti i libri dai quali traggo ispirazione e che uso anche per farla trovare ai miei allievi. La mia libreria ha una sezione apposta per quei romanzi “sacri”, che ogni tanto riprendo anche solo leggendo una pagina a caso per darmi la forza e l’ispirazione. Dentro quella sezione ci sono per esempio opere di Zafòn, Haruf, Salinger, Calvino, Safran Foer, Flaubert, Tabucchi, Proust, Teller, De Vigan, Bach, Rulfo, etc etc etc…

Dove possiamo trovarti per vivere insieme a te un’esperienza di corso di scrittura, dal vero o online, o di passeggiata narrativa?

In molti modi! E fatelo, mi farebbe davvero piacere conoscervi. Potete scrivermi in provato alla mia mail personale: [email protected] . Cercarmi sui canali social col mio nome e rimanere sempre informati sulle iniziative che organizzo. Seguire il mio canale telegram Scrittori Selvaggi dove ogni venerdì scrivo un consiglio di scrittura. E, infine, vi invito a Iscrivervi alla mia (saltuaria e non convenzionale) newsletter “le sette meraviglie” dove racchiudo tutto ciò che ne è valsa la pena scoprire nell’ultimo periodo in fatto di scrittura ma non solo. Per farlo mandatemi una mail.

Potrebbero interessarti anche...

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Translate »
Privacy Policy Cookie Policy