Coco Chanel: la visione di una donna libera in mostra a Villa Paloma

Dietro ogni piega, ogni cucitura, ogni linea pulita dei suoi abiti si cela un pensiero rivoluzionario. Gabrielle “Coco” Chanel non ha solo cambiato il modo in cui le donne si vestivano: ha riscritto i codici della femminilità in un’epoca in cui l’eleganza era ancora prigioniera del corsetto. E lo ha fatto da pioniera, anche nel Principato di Monaco, immaginando – prima di tutti – che fosse proprio l’audacia di un taglio maschile a poter esaltare la grazia, la forza e l’indipendenza delle donne anticonformiste

La mostra Les Années folles de Coco Chanel, allestita negli spazi raffinati di Villa Paloma, una delle due sedi del Nouveau Musée National de Monaco, racconta questa rivoluzione con uno sguardo originale e intenso. Attraverso oltre duecento opere – tra creazioni tessili, accessori e dipinti – l’esposizione immerge il visitatore nella Côte d’Azur degli anni ’20, rievocando un’epoca dorata in cui l’arte, la libertà e il movimento erano parole d’ordine. Non è un caso che questa retrospettiva trovi casa proprio nel Principato. I legami tra Chanel e Monaco sono molteplici e profondi. Oltre ad aver realizzato costumi per i Balletti Russi, spesso ospitati nei teatri monegaschi sotto la guida di Sergej Djagilev, la stilista aprì una sua boutique all’Hôtel Hermitage, nel cuore di Monte-Carlo. Un dettaglio che pochi ricordano, ma che conferma quanto la Riviera, con la sua luce e la sua energia, fosse fonte d’ispirazione per Gabrielle. Stranamente, però, Chanel non era sarta. Non lo fu mai nel senso tecnico del termine. Ma sapeva disegnare, immaginare e soprattutto sentire il corpo femminile. I suoi modelli – abiti dalle linee essenziali, cardigan in jersey, tailleur destrutturati – sono diventati opere d’arte capaci di attraversare il tempo e gli stili. Non solo moda, ma visione.

La sua vita, ancora oggi avvolta da zone d’ombra e leggende, resta una delle più enigmatiche del secolo scorso. Coco Chanel fu tutto e il contrario di tutto: umile e aristocratica, amante e solitaria, stratega e fragile. Una donna che ha saputo rialzarsi dalle cadute, reinventarsi più volte, e lasciare un’impronta indelebile non solo nel mondo della moda, ma in quello dell’arte e dell’identità femminile. La mostra, aperta fino al 13 ottobre 2025, include anche una selezione di opere dell’artista contemporanea Chloé Royer, che con le sue sculture indaga le metamorfosi del corpo femminile in un continuo dialogo tra moda, identità e trasformazione. Un’occasione rara per lasciarsi ispirare da quella che, più che una stilista, è stata un simbolo eterno di libertà e modernità.


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