Coach Carbone du Pacte: formazione e formatori per una Monaco libera dal CO2

E’ innegabile: la rivoluzione digitale di questi ultimi mesi, nel Principato di Monaco, sta allargando notevolmente il suo campo di azione principalmente per riunire e confederare attraverso app o piattaforme web, argomenti e tematiche diverse. L’intento, parrebbe, sia quello di dare un servizio sia ai suoi cittadini, ai lavoratori e alle società che vi operano. L’ultimo esempio è la nascita di una piattaforma ideata per limitare ‘creativamente’ emissioni di CO2 attraverso azioni comuni, presentata il 29 settembre allo Yacht Club di Monaco.

Essere eco-cittadini responsabili e trovare i suoi ambasciatori che fungano da formatori: si chiama « Coach Carbone du Pacte » ed è una piattaforma che rappresenta l’evoluzione del Patto per la Transizione Energetica, programma lanciato nel gennaio 2018 per modellare le azioni di Monaco come fosse un Paese modello rispettoso dell’economia virtuale e eco-sostenibile. A comunicare la novità Marie-Pierre Gramaglia, Consigliere del Governo-Ministro dei Lavori Pubblici, dell’Ambiente e dell’Urbanistica, e Frédéric Genta, Delegato Interministeriale incaricato della Transizione Digitale., nel corso dell’incontro che si è svolto nella grande sala dello Yacht Club di Monaco. In sintesi si tratta di un sistema partecipativo digitale ma anche uno strumento di supporto ai membri del Patto Nazionale (circa 1500 fino ad ora), sviluppato in stretta collaborazione tra il MTE (Mission pour la Transition Énergétique) e la Delegazione Interministeriale incaricata della Transizione Digitale di Monaco.

All’interno del sito troviamo questionari, schede formative didattiche e pedagogiche dedicate agli eco-gesti legati alla mobilità, la gestione dei rifiuti e all’energia, tutti stimoli per monitorare la cui quantità di emissione di carbonio emessi quotidianamente: “Il Patto Nazionale non è uno strumento fisso. Si regola ed evolve nel tempo e secondo le esigenze. Lo adattiamo e lo ottimizziamo in modo che sia il più vicino possibile alla realtà, alle aspettative dei membri e alle esigenze del pubblico degli ultimi sviluppi digitali”, ha sottolineato Marie-Pierre Gramaglia. Dopo di lei si è espresso anche Julien Vidal, fondatore del movimento eco-cittadino « Ça Commence Par Moi » (che poi è anche il titolo sia di un suo libro che del blog ispirazionale da lui lanciato gestito) già presentato nello stesso luogo un anno fa, a margine dell’annuale Conférence de la Transition Energétique. Vidal, che si autodefinisce un utopista, è un intraprendente francese di 32 anni, che a Monaco ritorna come ideatore del programma “Ambasciatori del Patto Nazionale” di cui si occupa attivamente come il formatore. I primi 10 Ambasciatori del Patto Nazionale, già nominati e presentati ufficialmente, diventano dunque i “portavoce” delle questioni di transizione energetica del Principato di Monaco mentre sostengono attivamente il MTE, visto come strumento erogatore di attività di formazione, workshop e follow-up didattici.

Tuttavia è necessario ricordare che ben prima di Vidal e dello stesso MTE, già da fine ottobre nel 2007, la Jeune Chambre Economique de Monaco (JCEM) è stata all’origine della ‘Carta sulla responsabilità sociale’, ideata con l’obiettivo di redigere un codice di condotta formale e volontario relativo ai comportamenti delle imprese e delle pubbliche amministrazioni in materia di sviluppo sostenibile. Di concerto con le associazioni e le organizzazioni presenti nel Principato, la Carta della Responsabilità Sociale è stata una reale opportunità per le imprese, per gli attori economici e le istituzioni del Principato interessate a svolgere un ruolo di primo piano nello sviluppo sostenibile. Per farlo, gli aderenti si sono impegnati a rispettare tutti e 10 punti del codice etico di condotta entro due anni dalla firma. Tuttavia il sito a cui faceva riferimento questo progetto non è più attivo. Altra iniziativa molto più mirata è quella promossa dal 2010 da un gruppo pilota di aziende nell’ambito del programma “Monaco si impegna a combattere la deforestazione”. Condotto dalla Fondazione Principe Alberto II di Monaco insieme al Dipartimento dell’Ambiente, l’associazione Monaco Développement Durable (MC2D), nonché i partner tecnici FSC (Forest Stewardship Council), PEFC (Program for the Endorsement of Forest Certification) e ATIBT (International Tropical Timber Technical Association) – il documento intendeva sensibilizzare le aziende monegasche sulla responsabilità di acquistare ed utilizzare prodotti in legno certificato o i prodotti a base di legno presso i loro clienti e fornitori. Al momento si contano una quarantina di aziende firmatarie ma non è chiaro se il progetto è ancora in corso o meno…

QE-MAG@ZINE #25

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