Russian Film Festival: una scoperta in Costa Azzurra

Si è da poco concluso il ‘Russian Film Festival’, il Festival del Film Russo, organizzato dal 23 ottobre al 5 novembre dall’Associazione KinoKult e da Tamara Bogdanova che la rappresenta, con sede a Cannes e con il patrocinio del Ministero della Cultura e dell’Ambasciata della Federazione Russa a Villefranche sur Mer. Davvero una bella esperienza…

La cultura russa piace a molti e scoprirla attraverso le produzioni cinematografiche recenti ha un certo fascino. A dimostrarlo l’affluenza di pubblico ai vari film selezionati per questa edizione 2023 de ‘Il Festival del Film Russo’ che ha debuttato a Cannes, poi Villefranche sur Mer, Menton e infine a Biarritz, dove il Festival ha avuto termine. Come dicevamo, anche quest’anno le proiezioni hanno attirato un pubblico eterogeneo- tra l’altro l’ingresso era libero previa prenotazione sul portale dell’associazione culturale francese helloasso.com -, nonostante il periodo piuttosto delicato. Tra gli spettatori, oltre i russi, c’erano ucraini e francesi. I film selezionati sono stati tutti proiettati in lingua originale sottotitolati in francese.I titoli in rassegna, a cui ho partecipato, sono: Les Soeurs di Ivan Petoukhov, un film drammatico che testimonia la violenza fisica e psicologica sulle donne da parte degli uomini che, in Russia, come anche in altri Paesi, ha una casistica i cui numeri sono spaventosi; Trois minutes de silence di Khlebnikov, una avventura che mette in risalto il rapporto conflittuale tra individui appartenenti a diverse generazioni; Dans les limbes di Aleksandre Hant, film drammatico che sottolinea il rapporto tra giovani che non si adattano alla vita imposta dalle nuova società e che fuggono, a volte in maniera errata, e poiché rispecchia l’animo di chi è puro e con poca esperienza di vita, per questo paga con una fine tragica; Un homme semblable di Semyon Serzin, un dramma poliziesco, un po’ machiavellico, in bianco e nero, che scruta il percorso dell’uomo durante il suo cammino terrestre e le traccia che lascia; L’eté va bientot se terminer di Yana Skopina, film realizzato in compartecipazione tra Russia e Kazakistan che racconta la storia  ambientata nel 1990, di una corte kazaca di nazionalità eterogenea. Tutti film che hanno espresso temi importanti e dove sia i registi che gli attori, con solidi background cinematografici, hanno avuto apprezzamenti nonché riconoscimenti e premi in vari Festival Internazionali di cinema. Cosa moto piacevole per me e anche per gli organizzatori è che alla fine di ogni proiezione vi è stato un dibattito diretto da Tamara Bogdanova e tradotto veramente bene in lingua francese da un suo collega russo, nonché attore, sui temi esposti dal registi nella loro pellicole, dove la partecipazione del pubblico è sempre stata attiva e totale. Questo, oltre al vedere le stesse persone in sale durante le diverse proiezioni nei diversi giorni, ha fatto denotare un grande interesse e, a detta dei partecipanti, una notevole crescita in termini di qualità del cinema russo. Ci sono state tante richieste da parte di pubblico francese, che il Festival, il prossimo anno, organizzi proiezioni anche a Nizza. Per chi fosse interessato, l’associazione Kinokult di Cannes organizza mensilmente delle proiezioni di film russi, sempre sottotitolati ed è impegnata anche nella realizzazione di pellicole. Ottima iniziativa. Visto l’ottimo e serio impegno profuso per farci condividere un po’ della loro cultura russa, li ringraziamo e gli facciamo gli auguri per un 2024 intenso e più ricco in termini cinematografici.

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