Roma: Giacomo Puccini secondo l’estro dell’artista Corrado Veneziano
Dopo l’anteprima romana, nella splendida cornice del Museo Nazionale degli strumenti musicali, si è conclusa il 23 giugno, la mostra “Visse d’Arte” su Puccini e le sue 12 opere liriche, nella reinterpretazione pittorica di Corrado Veneziano, ha toccato la sua seconda, importante tappa, ospite del Teatro e della Sala Concerto del Conservatoire Royal, a Bruxelles, e si protrarrà fino al 19 luglio. L’articolo è firmato dalla dottoressa Roberta Ficacci Zampino che ha visitato l’esposizione per QE-MAGAZINE
A Bruxelles Giacomo Puccini morì esattamente 100 anni fa (portando con sé, incompiuta, la sua Turandot). Per celebrarlo una mostra che poi sarà a Lucca e nel suo teatro del Giglio – due luoghi intimamente connessi alla realtà umana e professionale (sempre vivida) – del noto compositore che in questa ridente cittadina toscana è nato nel 22 dicembre 1858 – per poi proseguire in molte altre città italiane ed estere fino al 2026. In occasione delle celebrazioni il progetto artistico del Maestro Corrado Veneziano, ispirato alla vita e alle opere del grande compositore, è stato allestito in anteprima a Roma in un luogo che celebra la musica e la evoca attraverso gli strumenti che ne permettono l’espressione. Il Museo ha origine dalla collezione di strumenti musicali del tenore Gennaro Evangelista Gorga (1865-1957), la cui straordinaria storia oggi inizia ad avere il giusto riconoscimento. Evan Gorga fu il primo acclamato tenore che interpretò Rodolfo alla prima della Bohème pucciniana, tenutasi al teatro Regio di Torino, il 1° febbraio del 1896, con la direzione di Arturo Toscanini. Corrado Veneziano ha studiato a lungo la produzione musicale pucciniana. Ne ha ripreso la forte potenza visiva (Puccini ripeteva di creare musica, affinché fosse “vista” dal pubblico) e ha prodotto 30 quadri a olio su tela, di medie e grandi produzioni.
Tra le pitture di Veneziano troviamo, talora fedeli, in altri casi trasfigurate e poetiche, le linee dei pentagrammi e delle annotazioni musicali; e poi rimandi “cromatici” (aggettivo così prossimo alla musica e all’arte figurativa) e situazioni, luoghi, volti, tutti impegnati a restituire le dense storie e i potenti sentimenti delle opere pucciniane. 12 di esse (180 X 100 cm) sono segnate da un forte senso di figuratività, che richiama l’intero repertorio operistico pucciniano, con volti-oggetti-arredi, e linee orizzontali che di volta in volta si fanno corde, fili, rami, scale, onde del mare. Altre 12 (60 X 100 cm) sono risolte in pura cromaticità: colore profondi e densi (nero, bianco, blu, rosso…) attraversati dalla citazione di spartiti eterei. Altre quattro opere di varie misure sono dedicate alla Bibbia e alla Divina Commedia: i due libri che Puccini portava sempre con sé e che gli hanno suggerito una larga serie di situazioni visive, narrative e musicali.
Un’opera è dedicata all’Antilisca (150 X 200 cm): un animale immaginario – metà donna seducente, metà uccello rapace – che Puccini amava scherzosamente evocare ai suoi amici nella sua tenuta a Torre del Lago. L’ultima infine, la più grande (190 X 270 cm) con le mille sfumature del rosa, del viola e del rosso sembra moltiplicare le note dell’aria più celebre (“Vissi d’Arte) che dà nome all’intera Mostra. “Vissi d’arte, vissi d’amore” l’incipit di una delle arie più celebri del mondo (Tosca) qui scritta e ripetuta in lingua francese, inglese, spagnola. E poi tedesca, cinese, giapponese, coreana: in molte delle mille varietà in cui questa, e altre arie pucciniane, sono state tradotte ed eseguite. Giacomo Puccini componeva creando atmosfere e la Mostra di Corrado Veneziano ce le restituisce in immagini, tracciando un percorso di emozioni che da individuali diventano collettive e condivise, come la musica del grande Maestro. Visse d’Arte di Corrado Veneziano (unica esposizione di arte contemporanea sostenuta dal Comitato nazionale per le celebrazioni pucciniane) è coordinata dalla Associazione D.d’Arte e da Iacovelli and Partners. Gode dei patrocini della Presidenza del Consiglio dei Ministri e della Presidenza della Commissione Cultura della Camera.
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