Monte-Carlo Film Festival de la Comédie: emozioni, ricordi e trionfi nella 22ª edizione

La 22ª edizione del Monte-Carlo Film Festival de la Comédie (MCFF), presieduto e condotta da Ezio Greggio, si è chiusa con una serata che ha condensato emozione, memoria e talento internazionale

Dopo l’anticipo delle premiazione organizzata venerdì 14 novembre, nel Casinò di Sanremo, il Grimaldi Forum ha accolto la grande soirée conclusiva del MCFF, con due ore di spettacolo senza pause, inaugurate da un momento toccante: il tributo alla memoria di tre grandi protagonisti legati al Festival e scomparsi nel corso dell’anno — Michael Madsen, Claudia Cardinale e Remo Girone — accolto da un lungo applauso del pubblico del Grimaldi Forum. E poi, a dominare la scena, come da tradizione, è stato il cinema con i riconoscimenti ai migliori film in concorso. A cominciare dal quello che si è aggiudicato il premio di questa edizione, assegnato al lungometraggio spagnolo La cena di Manuel Gómez Pereira, presente in sala, che ha ritirato il trofeo. La sua è stata definita un’opera che combina ritmo serrato, ricostruzione storica di un periodo storico particolare, quello in cui governava il Generale Franco. Per la prima volta, anche la giuria popolare ha manifestato la stessa preferenza. Grande successo anche per Partir un jour di Amélie Bonnin, che conquista il premio per la miglior regia grazie alla “sensibilità e delicatezza con cui costruisce ogni scena”, integrando il musical nella quotidianità con un racconto fresco, armonioso e sorprendentemente intimo. Alla stessa pellicola va il premio per la miglior attrice, assegnato a Juliette Armanet, capace — ha affermato Greggio— “di trasformare ogni azione in poesia”, offrendo un ritratto moderno e fortissimo di una giovane donna in bilico tra fragilità e determinazione. Il riconoscimento come migliori attori, ex aequo, premia due interpreti agli antipodi per stile e universo narrativo: Guillermo Francella, definito “un fuoriclasse” per la plasticità con cui attraversa sedici personaggi diversi in Homo Argentum, e Mads Mikkelsen, protagonista de The Last Viking, premiato per la capacità di raccontare con delicatezza il tema della malattia mentale attraverso una performance “di rara precisione”, fatta di silenzi, sguardi e gesti calibrati. Ma la serata è stata anche un omaggio alla grande storia del cinema.

Molto divertente siparietto dell’attore partenopeo Vincenzo Salemme che, chiamato sul palco, si è chiesto perché ha ricevuto un riconoscimento alla carriera visto che non gira film da 5 anni, Il pubblico ha poi tributato una standing ovation a Franco Nero, che ha ricevuto il premio “Mito del Cinema – Legend Award”, uno dei momenti più emozionanti del Festival. Anche Lino Banfi, ha ricevuto lo stesso tributo dal pubblico che lo ha accolto con affetto travolgente: l’attore ha ritirato il suo “Legend Award” accompagnando il momento con aneddoti irresistibili della sua carriera e ricordando con commozione il suo rapporto con Papa Francesco, al quale — ha raccontato sorridendo — si era proposto come “giullare”. Non sono mancati i grandi nomi: Madalina Ghenea (premiata con il Marlù Award per il sociale), Gabriele Mainetti, Paolo Genovese — che ha ricevuto lo Special MCFF Award per il successo di Follemente — Giovanni Veronesi, Massimo Boldi, Vincenzo Salemme e Gerry Scotti, insignito dell’Exploit Award per il contributo all’intrattenimento televisivo italiano.

A chiudere la serata, l’energia inconfondibile dei Gipsy Kings Way by Pablo Reyes, con un premio alla carriera consegnato a Pablo Reyes, membro fondatore della formazione originale, in un finale che ha trasformato il Grimaldi Forum in una festa travolgente. La 22ª edizione del Monte-Carlo Film Festival conferma così il suo ruolo unico: un palco dove la commedia incontra la qualità cinematografica, il ricordo si intreccia con l’innovazione e Monaco diventa, ancora una volta, capitale internazionale del sorriso e dell’emozione.

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