La ‘bellezza’ di Anna Fendi premiata con una targa dall’Inner Wheel Viterbo

​Ernest Hemingway diceva che “le persone migliori possiedono un sentimento per la bellezza, il coraggio di rischiare, la disciplina di dire la verità, la capacità di sacrificio”, ma anche che, “ironicamente, le loro virtù li rendono vulnerabili; spesso sono feriti, talvolta distrutti.”. Mai frase fu più azzeccata per descrivere la nostra Anna Fendi, Cavaliere di Gran Croce, che lo scorso 22 ottobre nella splendida cornice dell’Hotel Salus Terme di Viterbo, è stata premiata dall’Inner Wheel Viterbo quale Signora della Moda e per la suo amore verso la terra di Tuscia.

Alle tante già ricevute, la Targa di riconoscimento assegnata dall’associazione Inner Wheel Viterbo nell’ambito dell’incontro intitolato “Tè persiano”, è l’ultimo in ordine di tempo che Anna Fendi ha ricevuto. A consegnarglielo la stessa presidente dell’associazione, Maria Teresa Battistelli Lecchini, che ha così espresso la stima e l’amicizia per una donna straordinaria, celebrando il talento di questo marchio, icona della moda italiana, e premiando il suo amore verso la terra di Tuscia. Come segnalato ed indicato dalla nostra redattrice, la dottoressa Roberta Ficacci Zampino, durante la cerimonia, Anna Fendi, nata a Roma, nel suo intervento ha ripercorso le tappe della sua carriera, iniziata nella boutique di pelletteria fondata dai genitori Edoardo e Adele Fendi nel 1925 raccontando in parte quello che ci ha confessato nel corso di un incontro avvenuto questa estate in esclusiva per QE-MAGAZINE. “Credo che l’amore per il bello sia qualcosa che tutti noi abbiamo, nella nostra famiglia, nel nostro DNA, ma è anche una passione che nasce da dentro, come hanno le mie figlie” ci aveva confessato accomodata su una sedia stilizzata con il suo monogramma AF, tra le tante presenti nell’elegante e sobrio salotto di Villa Laetitia, dove ci ha accolto. “Ma non bisogna banalizzare – ci aveva detto – perché la bellezza, secondo me, è anche l’arte e cultura, un sorriso al momento giusto, una persona che esprime umanità attraverso i sentimenti. Il bello bisogna coltivarlo e tramandarlo, e siccome sono una giovane donna di novantunenne, come scopo della mia vita mi sono imposta di saziarmi di affetti veri, profondi, che possano riempire la vita e che per me sono all’insegna della bellezza”.

Anna Fendi, che ci ha raccontato del suo legame particolare con il Principato di Monaco per via dello stilista tedesco Karl Lagerfeld, con cui con le sorelle hanno iniziato a collaborare dal 1965, ci aveva detto che ‘non solo professionalmente ma anche umanamente è stato il sodalizio più lungo della storia della mia famiglia e della moda, perché Fendi non è solo un cognome ma uno stile di vita. Abbiamo collaborato 54 anni ed è stato un’esperienza intensa, condivisa con le mie sorelle ed ora con le miei figlie ed i nipoti‘. E di aneddoti, Anna, ne ha raccontati altri a Viterbo, ricordando il lancio internazionale del brand negli Stati Uniti, quando insieme alla sorella Carla decise di portare a New York le collezioni più innovative, tra cui la famosa collezione “Eschimo”. La visione e il coraggio di affrontare il mercato estero si rivelarono fondamentali per il successo globale della maison romana. Oltre al suo contributo alla moda, Anna Fendi si è dedicata negli ultimi anni a progetti nel mondo del vino e dell’interior design, trasformando alcune proprietà di famiglia in hotel di charme, tra i quali Villa Laetitia. Tra i suoi numerosi riconoscimenti, nel 2011 è stata la prima donna italiana a ricevere il prestigioso premio “IWF Hall of Fame” a Washington. Nel corso dell’incontro Anna Fendi ha condiviso riflessioni profonde sull’importanza della bellezza, ma anche dell’educazione e della creatività. Ha sottolineato come la bellezza vada coltivata e tramandata e ha rivolto un messaggio ai giovani, invitandoli a guardare al passato con attenzione, ma anche a proiettarsi verso il futuro con precisione e idee innovative. “Sono una giovane donna di 90 anni e tutt’ora lavoro” ha affermato. “Ho conosciuto casualmente la Tuscia. Mi ha portato qui l’amore per la bellezza e per quello che è diventato mio marito, Giulio Cesare Venturini. Ho avuto tre figlioli. Purtroppo il padre, del quale serbo un ricordo indelebile, è mancato per un’improvvisa malattia a 42 anni”. Ha poi accennato alla realizzazione con Pontecorvo del premio “Ronciglione, balcone in fiore” per 12 anni poi proseguito con Ugo Gregoretti ed oggi con la professoressa Nadia Mezzani. Ha poi aggiunto: “Il bello va amato, coltivato e tramandato. La bellezza genera sempre bellezza. Sono molto grata ai miei genitori che fin da bambini ci hanno nutrito di bellezza. Anche l’educazione è un’arma vincente e sostegno che equivale ad una laurea. Questa formazione eviterebbe tante violenze che accadano oggi nella nostra società”. Si è poi rivolta ai giovani, invitandoli a coltivare la creatività con uno sguardo al passato, un occhio critico al presente ed una una visione del futuro, seguendo un’idea. “Talvolta una sola idea può risolvere una crisi. La moda è cultura ed insieme a Lagerfeld abbiamo formato un laboratorio di idee, con sperimentazioni nuove che hanno raggiunto il mondo”. L’evento si è concluso con la consegna della targa e di un omaggio floreale, seguito da un tè in compagnia dell’artista persiana Mitra Afrashtech.

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