Massimiliano Bruno: “Non siamo migliori nei giorni di festa”

La nostra Patrizia Ruscio, questa domenica, ci regala un’altra sua bella intervista. Protagonista, questa volta, è lo sceneggiatore, commediografo, attore e regista cinematografico e teatrale Massimiliano Bruno che, insieme a Edoardo Leo, ha scritto e interpretato “I migliori giorni”, un film contro tutti gli stereotipi di alcune festività, dal Natale fino all’8 marzo.

Lo raggiungo al telefono mentre si trova a Porto Recanati, in un buen retiro necessario a trovare la giusta concentrazione per scrivere la sua prossima commedia teatrale.

La voce è quella dei vent’anni, fresca e a tratti irriverente, esattamente come i ruoli che interpreta, per lo più scritti da lui. Autore, regista, insegnante di recitazione e interprete (è l’iconico Nando Martellone in Boris), Massimiliano Bruno torna sul grande schermo con “I migliori giorni”, una commedia scritta a quattro mani con Edoardo Leo che strizza l’occhio alla migliore tradizione monicelliana e si chiede, con ironia e un pizzico di amarezza, se nei giorni delle feste comandate siamo davvero più buoni e disponibili verso gli altri. Max Bruno interpreta Luca, un convinto negazionista e no vax che alla vigilia di Natale si ritroverà a fare i conti con un fratello, interpretato da Edoardo Leo, dall’ideologia esattamente agli antipodi.

I migliori giorni dà uno sguardo disincantato sulle grandi e piccole ipocrisie che riguardano tutti. È più commedia o denuncia? È una commedia all’italiana come ce l’hanno insegnata i nostri maestri che raccontavano i drammi con toni lievi. In questo film la verità viene fuori, cosa che generalmente non succede. Si dice che vorremmo essere tutti più buoni ma in realtà nella vita siamo circondati da persone anaffettive che cercano di manipolarci, che hanno interesse a farti agire in un certo modo per il loro tornaconto personale. È una commedia dolceamara in cui non si nasconde la parte più brutta degli esseri umani. Da uno a dieci quanto è stato liberatorio scriverla? Ah, tantissimo! Non c’è stato bisogno di edulcorare la realtà. Se dovevo dire una parolaccia la dicevo, se dovevo dire che una persona era disonesta idem. Da uno a dieci quanto ti somiglia Luca? Per niente, perché io non sono un no vax, non sono uno che non paga le tasse e non sono di destra. Ho raccontato un personaggio che è esattamente il mio opposto. Se Martellone il giorno di Natale si fosse ritrovato al tavolo con uno come Luca, cosa gli avrebbe detto. Martellone, che è un personaggio molto ambiguo, gli avrebbe detto: “Senti un po’, ma lo volemo fa n’affare insieme? Se me fai fa’ le serate al locale tuo io te do la percentuale!”. Sei attore, regista, sceneggiatore, dove ti senti veramente a casa? Mi sento a casa quando metto in scena qualcosa che ho scritto io.

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