Il Lancet Countdown on Health and Plastics: la plastica come emergenza sanitaria globale
Secondo quanto annunciato dal Centre Scientifique de Monaco, in questi giorni si è concretizzato il ‘The Lancet Countdown on Health and Plastics’ importante progetto sviluppato insieme The Lancet, le CSM, Boston College, Minderoo Foundation et Université de Heidelberg. Ce ne parla Koly Setten





Negli ultimi anni, la plastica si è trasformata nel simbolo di una modernità che ha smarrito il controllo sul proprio stesso progresso: derivata per oltre il 98% da petrolio, gas e carbone, questo materiale ha reso possibili straordinarie innovazioni in settori come la medicina, l’alimentazione e la tecnologia, ma i costi di questa rivoluzione, un tempo nascosti dietro la promessa di uno sviluppo illimitato, sono ormai sotto gli occhi di tutti e non possono più essere ignorati. Dal 1950 a oggi, la produzione globale di plastica è aumentata di 250 volte, raggiungendo le 475 milioni di tonnellate nel 2022, una crescita trainata in larga parte dalla diffusione delle plastiche monouso, progettate per essere gettate dopo pochi minuti di utilizzo e destinate a sopravvivere nell’ambiente per secoli. Il problema, però, non si esaurisce con il consumo. Più della metà dei rifiuti plastici di grandi dimensioni viene ancora bruciata all’aperto, un processo che libera nell’ambiente diossine, furani, metalli pesanti e microplastiche, con effetti devastanti sulla salute e con un impatto sproporzionato sui Paesi a basso e medio reddito e sui lavoratori informali che si occupano della raccolta dei rifiuti, costretti a respirare quotidianamente sostanze tossiche senza alcuna forma di protezione. Eppure, la minaccia più subdola e pericolosa è quella che non vediamo: microplastiche e sostanze chimiche come bisfenoli, ftalati e PFAS si sono ormai diffuse in ogni angolo del pianeta, contaminando ecosistemi, catene alimentari e risalendo fino ai nostri corpi, tanto che oggi sono state rilevate nel sangue di quasi ogni essere umano, compresi neonati e donne in gravidanza, con effetti sulla salute ampiamente documentati, che spaziano dai tumori alle malattie respiratorie, dai disturbi ormonali alle complicazioni alla nascita. La plastica ha quindi oltrepassato i confini ambientali ed è diventata parte della nostra fisiologia, trasformandosi in una minaccia invisibile ma onnipresente. Per affrontare questa emergenza, nel 2024 è stato lanciato il Lancet Countdown on Health and Plastics, il primo osservatorio globale che monitora l’impatto della plastica sulla salute umana lungo tutto il suo ciclo di vita: non si tratta solo di raccogliere dati sulla produzione e sui rifiuti, ma di mappare l’esposizione delle persone alle sostanze tossiche, analizzare le politiche esistenti, individuare le lacune nei sistemi di gestione e quantificare il peso economico e sociale che l’inquinamento da plastica scarica sulle comunità più vulnerabili. Precisamente, si tratta di monitorare quelle comunità che vivono accanto a raffinerie e impianti di produzione e che subiscono le conseguenze dell’inquinamento globale senza avere accesso a strumenti di protezione efficaci. Il Countdown si inserisce così nel percorso avviato dall’Assemblea delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEA) verso un Trattato Globale sulla Plastica, sostenendo un approccio integrato che metta al primo posto la salute pubblica, consideri l’intero ciclo di vita dei materiali e affronti il problema come una questione di giustizia sociale. Forte di un solido patrimonio scientifico, come il Rapporto 2023 della Minderoo-Monaco Commission on Plastics and Human Health, il Countdown riunisce le più recenti scoperte sui danni provocati dalla plastica e le trasforma in strumenti concreti per guidare le decisioni politiche e sociali, con l’obiettivo di rendere visibili i legami profondi che uniscono la plastica alla nostra salute e al futuro del pianeta. Oggi la plastica non rappresenta più soltanto un problema di rifiuti e inquinamento ambientale, ma una vera e propria crisi sanitaria globale che colpisce prima di tutto i nostri corpi. Il Lancet
Countdown on Health and Plastics ci offre, per la prima volta, la possibilità di osservare con chiarezza il filo rosso che lega la produzione di plastica, l’inquinamento ambientale e le ricadute sulla salute umana; ma i dati, da soli, non bastano: occorre trasformare questa consapevolezza in azioni concrete e immediate. Ridurre la dipendenza dalla plastica, eliminare le sostanze chimiche tossiche, proteggere le comunità più esposte agli impatti dell’inquinamento: queste non sono semplici scelte politiche, ma vere e proprie priorità sanitarie globali. La posta in gioco è altissima e il tempo per agire è ormai ridotto. Ignorare questa crisi significa accettare che il nostro benessere venga compromesso da un materiale pensato per durare per sempre. Invertire la rotta è ancora possibile, ma richiede il coraggio e la determinazione di affrontare la plastica per quello che è realmente: una minaccia alla salute pubblica, una sfida di giustizia sociale e
una battaglia decisiva per l’ intera umanità.
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