“Demain l’Océan”: il mare raccontato attraverso l’arte

La mostra ‘Demain l’Océan’, allestita nella Salle d’Exposition du Quai Antoine Ier di Monaco, riunisce le opere di 34 artisti internazionali in un percorso articolato in sei sezioni tematiche, che intrecciano arte, scienza e impegno civile per restituire al pubblico una visione ampia e profonda del mare, oggi più che mai al centro delle sfide ambientali. A raccontarcela Koly Setten che l’ha visitata per noi


Martedì 8 luglio 2025, il Sovrano ha inaugurato la mostra «Demain l’Océan ?» , alla presenza, tra gli altri, di Isabelle Berro-Amadeï, Ministro di Stato ad interim, Consigliere di Governo-Ministro per le Relazioni Estere e la Cooperazione, di Lionel Beffre, Consigliere di Governo–Ministro dell’Interno, e di Françoise Gamerdinger, Direttore degli Affari Culturali. Promossa dalla Direzione degli Affari Culturali del Principato, la mostra rende omaggio all’oceano esplorando il legame tra arte contemporanea e le sfide ambientali più urgenti. Curata dalla storica Élodie Antoine e con una scenografia firmata da Thomas Guillaume, l’esposizione si inserisce nel solco dei grandi eventi internazionali dedicati alla tutela dei mari, come il Blue Economy and Finance Forum di Monaco e la 3ª Conferenza delle Nazioni Unite sull’Oceano tenutasi a Nizza. Attraverso un percorso suddiviso in sei tappe tematiche — L’Orizzonte, La Fauna e la Flora, Abitare la riva, Salpare, Il mare in pericolo, Prima del diluvio — il pubblico è invitato a un’esperienza immersiva, sensoriale e critica che celebra la bellezza dell’universo marino, senza dimenticarne la crescente fragilità.

Il viaggio espositivo si apre con L’orizzonte dove qui il mare si fa spazio mentale, soglia tra realtà e immaginazione. Le opere di Lucas Arruda, Jochen Lempert e Jean-Christophe Norman trasformano la linea dell’orizzonte in un luogo interiore, carico di memoria e possibilità. La tradizione pittorica del Romanticismo e dell’Impressionismo viene ripresa e rinnovata in chiave contemporanea, evocando un senso di inquietudine e meraviglia. Segue Fauna e flora, sezione dedicata alla biodiversità oceanica. Meduse, coralli, cetacei e alghe emergono dalle immagini fotografiche, dai video e dalle installazioni come creature fragili e misteriose, che abitano un universo ancora in gran parte sconosciuto. La bellezza formale di queste opere dialoga con l’urgenza di proteggere un ecosistema indispensabile all’equilibrio della vita sulla Terra. Con Abitare il litorale, lo sguardo si sposta sulle coste: luoghi da sempre privilegiati nell’incontro tra uomo e mare, ma oggi segnati dall’impatto del turismo di massa e dallo sfruttamento ambientale. Tra scene intime e visioni critiche, questa sezione invita a riflettere su come le nostre abitudini influenzino il paesaggio costiero e su quanto sia urgente recuperare un rapporto più rispettoso con questi spazi liminali. Il percorso prosegue con Il pericolo del mare, che affronta il tema delle migrazioni forzate.

Il mare diventa teatro di drammi umani contemporanei: rotte di fuga, sogni infranti, resistenza. Le opere di Boo Vuong, Zineb Sedira e Mathieu Pernot raccontano con forza visiva e delicatezza emotiva le tragedie legate alle traversate in mare, trasformando barche abbandonate e salvagenti in simboli universali di speranza e vulnerabilità. Con Il mare in pericolo, l’attenzione si concentra sulle gravi minacce che incombono sugli oceani: dalla pesca intensiva all’inquinamento, dal cambiamento climatico allo sfruttamento indiscriminato. Questa sezione dà voce a un’urgenza collettiva, richiamando il bisogno di una nuova “legge del mare”, come auspicava Jules Michelet già nell’Ottocento. L’arte, qui, diventa strumento di consapevolezza e appello etico. Infine, Quale futuro per l’oceano? chiude la mostra con una riflessione aperta sul domani. Le opere esposte immaginano scenari futuri in bilico tra devastazione e rinascita: coste sommerse, tempeste, ma anche segni di adattamento e rigenerazione. L’acqua, elemento primordiale, diventa metafora della condizione umana: fragile, mutevole, ma capace di trasformarsi. Demain l’Océan si rivela essere più di una mostra, parlando alla coscienza e stimolando l’immaginazione. Un invito a pensare l’oceano come bene comune, realtà viva e specchio del nostro tempo. L’esposizione è visitabile fino al 6 ottobre 2025, dal martedì alla domenica, dalle 13 alle 19. L’ingresso è gratuito. Foto: ©Direction de la Communication-Manuel Vitali e Koly Setten

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