Arte e spirito: la Biennale di Mentone che riscopre il mecenatismo puro
A ottobre torna BACS alla sua terza edizione, evento che sublim l’arte sacra contemporanea, valorizzando le opere degli artisti. Un modello controcorrente firmato Liana Marabini

In un mondo dell’arte sempre più dominato da logiche commerciali e speculazioni di mercato, esiste ancora chi crede nel valore puro della creazione artistica come espressione dello spirito. È il caso di Liana Marabini, ideatrice e promotrice della Biennale d’Arte Sacra Contemporanea (BACS), che dal 1° al 31 ottobre 2025 animerà per un intero mese il Palace des Ambassadeurs di Mentone, ex Hotel des Ambassadeurs e attualmente sede del Museo Marabini-Martac. Ciò che distingue questa manifestazione nel panorama artistico internazionale non è solo il suo focus sul sacro contemporaneo, ma soprattutto la filosofia che la sostiene: non è percepita alcuna commissione sulle vendite delle opere. Ogni euro ricavato, infatti, va direttamente nelle tasche degli artisti. Un modello di filantropia autentica, quasi anacronistico nella sua purezza, che ribalta le consuetudini di gallerie, fiere d’arte e piattaforme commerciali. “È un ritorno al mecenatismo rinascimentale, ma con una sensibilità contemporanea”, potremmo dire. Liana Marabini, infatti, mette a disposizione i propri spazi, le proprie risorse e la propria esperienza senza chiedere nulla in cambio, se non la condivisione di una visione: l’arte come linguaggio privilegiato per indagare le grandi questioni dello spirito. L’edizione 2025 della Biennale ha, come filo conduttore, il tema del “Il Perdono”, argomento di straordinaria attualità in un’epoca segnata da divisioni e conflitti. Quasi 200 artisti provenienti da 28 Paesi hanno risposto a questa chiamata con opere che spazieranno tra linguaggi e sensibilità diverse, dalla pittura alla scultura, dalla fotografia alle installazioni.
Tra i nomi di rilievo figurano Alessandro Sciaraffa, Kim Boulukos, Frédérique Nalbandian, Drew Tal, Brian Finch, Fabrizio Dotta, Patricia Salles e Pari Ravan. Particolarmente suggestiva la presenza della Scuola di arte del vetro “Abate Zanetti” di Murano, che porterà una selezione di opere realizzate dai suoi studenti, testimoniando come la tradizione artigiana italiana possa dialogare con la contemporaneità e la riflessione spirituale.

E tutto questo grazie a Liana Marabini, residente da anni nel Principato di Monaco, che si rivela essere non una mecenate improvvisata. La sua dedizione all’arte si manifesta in molteplici forme: dirige due musei privati – il Museo Arte e Cibo a Sasso Marconi, in Italia, e il Museo Marabini-Martac a Mentone – ed è presidente del capitolo monegasco e della Costa Azzurra dei Patrons of the Arts in the Vatican Museums. Collezionista, editrice di libri di storia dell’arte, organizzatrice di esposizioni tra Francia e Italia, Marabini ha fatto della valorizzazione degli artisti la sua missione. Con la Biennale d’Arte Sacra Contemporanea ha creato uno spazio unico, dove il sacro non è inteso in senso confessionale o dogmatico, ma come dimensione profonda dell’esistenza umana, aperta a tutte le spiritualità e sensibilità.

Ma la sua generosità non si limita agli anni dispari, quando si svolge la Biennale. Negli anni pari, quando la manifestazione non ha luogo, prende vita il programma “Artist in Residence”: tre artisti selezionati tra centinaia di candidature vengono ospitati per due settimane al Palace des Ambassadeurs, con tutte le spese coperte. Possono dedicarsi esclusivamente alla creazione, visitare musei e scoprire la Provenza, quella terra che con la sua luce ha ispirato da Cézanne a Van Gogh generazioni di artisti. Anche in questo caso, nessuna contropartita economica. Solo la convinzione che sostenere gli artisti significhi investire in ciò che di più prezioso possiede l’umanità: la capacità di interrogarsi, di cercare, di esprimere l’invisibile. L’inaugurazione del 1° ottobre seguirà la formula dell’open house: dalle 10.00 alle 18.00 il pubblico potrà accedere liberamente, incontrare gli artisti, dialogare con le opere. Un clima di accoglienza che rispecchia lo spirito inclusivo della manifestazione.
Per questa ragione, per tutto il mese di ottobre, il Museo Marabini-Martac sarà aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00, offrendo ai visitatori un’occasione rara: immergersi in una riflessione artistica sul perdono, quel gesto così difficile eppure così necessario per la convivenza umana.
In tempi in cui l’arte rischia di ridursi a investimento finanziario o decorazione di lusso, iniziative come BACS ricordano che esistono ancora spazi di resistenza. Spazi dove l’arte torna a essere ciò che è sempre stata: un ponte tra il visibile e l’invisibile, tra l’umano e il trascendente. E dove il mecenatismo non è strategia di marketing, ma autentica vocazione spirituale.
BACS
Date: 1-31 ottobre 2025
Luogo: Palace des Ambassadeurs, Museo Marabini-Martac, Mentone (Francia)
Orari: tutti i giorni 10.00-18.00
Ingresso libero il 1° ottobre (open house)
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