A Rivoli una giornata nel segno di Chiara: sport, memoria e ricerca per guardare avanti

Giovedì 26 giugno, la struttura sportiva Green Park di Rivoli (To) ha ospitato un pomeriggio di sport e solidarietà che ha toccato il cuore di tutti i presenti. Una giornata speciale, nata nel nome di Chiara, una giovane ragazza scomparsa quattro anni fa a soli 17 anni a causa di un raro tumore. A volerla con forza sono stati i suoi genitori, Massimo e Elena, che hanno trasformato il dolore in un gesto concreto di amore e speranza, organizzando un evento benefico che unisce ricordo e futuro

Il programma della giornata ha visto sfidarsi amici e appassionati in un sentito torneo di padel, seguito da un aperitivo e una cena conviviale aperta a chiunque volesse partecipare e contribuire. E la risposta è stata commovente: decine di persone hanno risposto all’appello, dimostrando affetto, partecipazione e generosità. Il ricavato dell’iniziativa è stato interamente devoluto all’IRCCS di Candiolo, centro di riferimento per la cura e la ricerca oncologica in Piemonte. Grazie a questo evento – e a quelli organizzati negli anni precedenti – sono già stati raccolti 65.000 euro. Durante la serata, dopo il saluto iniziale e i sentiti ringraziamenti di Massimo, due interventi hanno reso ancora più intensa l’atmosfera: quello di Andrea Bettarelli, responsabile del fundraising dell’IRCCS, e del professor Giovanni Grignani, tra i massimi esperti in Italia nello studio e nella cura dei sarcomi. È stato proprio quest’ultimo a sottolineare quanto sia prezioso e non scontato il gesto dei genitori di Chiara: “Anziché lasciarsi paralizzare dal dolore – ha detto – hanno scelto di agire, di trasformare una perdita insostenibile in un’opportunità per contribuire alla ricerca e aiutare altri ragazzi, altre famiglie. È questo il senso più profondo della memoria attiva.” A chiudere la serata, l’intervento della dottoressa Ymera Pignochino, professoressa universitaria e ricercatrice presso il centro IRCCS di Candiolo, nonché coordinatrice scientifica dell’evento, ha dato voce alla necessità urgente di sostenere la ricerca con strumenti adeguati e risorse costanti. “Le terapie molecolari, come quelle utilizzate per i sarcomi, hanno bisogno di investimenti per sviluppare farmaci personalizzati: ogni paziente è unico e così deve essere anche la cura,” ha ricordato, sottolineando quanto sia cruciale la sinergia tra fondi privati, istituzioni scientifiche e il supporto della Fondazione di Torino, che rende possibile l’accesso a tecnologie all’avanguardia. La sua testimonianza ha ribadito che dietro ogni scoperta ci sono persone, passione e strumenti che fanno la differenza nella vita dei pazienti. E anche per questo, eventi come quello di Bruere non sono semplici manifestazioni di solidarietà, ma veri atti di responsabilità collettiva verso il futuro della medicina. L’evento al Green Park, a cui hanno partecipato anche alcune persone provenienti dal Principato di Monaco, si è così trasformato in una vera e propria celebrazione della vita, della solidarietà e dell’impegno civile. Una testimonianza concreta che anche nel vuoto lasciato da una tragedia può germogliare qualcosa di potente e positivo. Il nome di Chiara continua a vivere in ogni sorriso, in ogni racchetta alzata al cielo, in ogni piccolo passo avanti compiuto dalla scienza grazie alla generosità di chi sceglie di non dimenticare.

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