Scelte dolciarie del Natale
Piccole e grandi scelte che il Natale ogni anno ci ripropone. Una di queste è l’eterno dubbio tra il panettone e il pandoro. Origini diverse, storie diverse e soprattutto approcci opposti nella degustazione.
Il pandoro è la semplicità, la certezza di cosa ci si troverà a gustare una volta iniziato il rito del dolce di Natale. Il pandoro è superficiale, facile da capire. Imbellettato da un velo di cipria zuccherata a coprire eventuali imperfezioni è l’emblema del disimpegno.
Se invece decidete di affrontare il panettone, allora tutto si complica.. Specialmente se non amate la frutta candita e l’uvetta sultanina. Si perché l’impasto del panettone è delizioso, ma hanno deciso di riempirlo con quelle cose dalla consistenza di un lumacone e dal gusto zuccherino, invece i canditi di cedro hanno la pervicace tendenza a ficcarsi nel palato, nella prima fase, e poi a incollarsi alle arcate dentarie in modo piuttosto deciso.
La somiglianza con la città che gli ha dato i natali (Milano) è sorprendente. Pragmatico, difficile da capire, ma generoso. Brutto esteriormente, ma con un grande cuore. Internazionale ma al tempo stesso italianissimo. Il panettone è una sfida, è la strada verso il piacere e il successo che è sempre, ahimè, lastricata di insidie.