Vendée Globe 20-21: la Seaexplorer dello Yacht Club di Monaco al 4° posto

E’ stato ad un passo dal podio ma per il tedesco Boris Herremann, lo skipper rappresentante dello Yacht Club di Monaco a bordo del Seaexplorer e che ha partecipato per la prima volta a Vendée Globe, la traversata transoceanica in solitaria, l’avventura si è conclusa oggi vincendo ‘simbolicamente’ una onorevole medaglia di legno, giungendo al quarto posto anche a causa di una collisione avvenuta con un peschereccio la notte del 27 gennaio…

Il Principe Alberto II di Monaco aveva affermato, in una intervista rilasciata al quotidiano Monaco Matin, che Santa Devota, la cui ricorrenza è stata celebrata gli scorsi 26 e 27 gennaio, avrebbe protetto lo skipper portabandiera del Principato di Monaco alla 9a edizione del Vendée Globe. Ed in effetti, dopo ben 80 giorni, a nemmeno 90 miglia dal traguardo ed una gara di grande qualità, Herremann ha rischiato davvero di farsi male. Come ha ricordato nel corso della conferenza stampa trasmessa in streaming anche sui social media, il momento peggiore della sua gara è stato quando è stato svegliato dal rumore del suo Imoca contro la parete di un peschereccio contro cui si è scontrato mentre stava riposando in cabina. Constatati i danni, assai pochi e non così grandi ( tutti riparabili e niente di strutturale) da non permettergli di terminare la gara a velocità ridotta, Boris è stata la quinta imbarcazione ad entrare in porto questa mattina, alle 10:19:45, dopo aver navigato 80 giorni 14h 59m 45s il traguardo. Nella classifica però, lo skipper che ha navigato sotto la bandiera di Monaco, avendo partecipato al salvataggio di Kevin Escoffier, ha ricevuto un bonus di sei ore, consentendogli di scalare di un posto davanti a Thomas Ruyant.

Una volta giunto a destinazione è stato accolto dalla moglie e dal suo bimbo di qualche mese, entrambi in attesa da ieri nel porto di Les Sables d’Olonne, da dove cioè tutto è cominciato. “Sono contento del risultato, soprattutto considerando gli ultimi eventi. Sono assolutamente felice della mia gara e del mio risultato. È stato un lavoro di squadra e non vedo l’ora di festeggiare con loro. La preparazione della barca, tutto intorno alla gara, la missione con la scienza e l’educazione. È bello avere tutte queste persone qui ora insieme a me. Questa è la parte migliore della gara” ha detto lo skipper. Alla domanda di quale sia stato l’ insegnamento ha tratto dalla Vendée Globe, Boris ha detto che questa esperienza lo ha addirittura cambiato : “Il Vendée Globe mi ha cambiato, non so come, ma mi ha insegnato molto sulla pazienza e la fiducia – fiducia nelle persone, fiducia nella barca. Mi ha insegnato che le cose belle arrivano con il tempo. Che bisogna aspettare 80 giorni per il traguardo e per tutte quelle belle emozioni e che non è un viaggio di piacere. È uno strano rapporto tra tempo e ricompensa che si attende alla fine”. Per saperne di più degli altri risultati rimandiamo direttamente al sito accessibile cliccando qui

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