Un dono generoso all’Ospedale Princesse Grace di Monaco

Mentre altrove infiammano le polemiche per una battuta infelice sulla morte della Principessa Grace di Monaco, evocata da una testata on line in occasione di una partita di calcio giocata dalla AS Monaco a Lione – a cui si è indignato pure il Sovrano – c’è chi, molto sommessamente, pensa al bene comune e lo fa donando un assegno importante all’ospedale intitolato alla compianta Principessa

La battuta non è piaciuta a nessuno, magari nemmeno al giornalista che se l’è vista appioppata dal titolista del giornale on line in cerca di clickbaiting – peraltro riuscendoci molto bene – portando visibilità poi ad un sito seguito solo dai tifosi della squadra francese. E la reazione non è mancata con una nota diffusa dal Palazzo di Monaco e sui social dai figli (Louis e Camille) della Principessa Stephanie di Monaco. Però, a parte lo sconcerto immediato, giustificato sicuramente, se bisogna dare visibilità ad una notizia ci deve essere un senso. Per dire, vogliamo mettere l’effetto che ha avuto l’assegno donato da un mecenate come Jean Barthelemy Garavagno e la moglie Angela che, con ben 2 milioni di euro, permettono all’Ospedale Princesse Grace di Monaco (CHPG) di fare acquisti importanti per i pazienti? Loro, i Garavagno, con questo gesto hanno voluto in qualche modo sdebitarsi perché “siamo stati in contatto con il CHPG per molti anni e abbiamo imparato ad apprezzare l’organizzazione e l’efficienza dei vari servizi e la perfetta cordialità del personale” hanno dichiarato tramite una nota stampa. Con la posa di una placca su cui sono incisi i loro nomi, scoperta nel corso di una cerimonia tenutasi il 4 maggio scorso, i generosi filantropi permetteranno, come ha spiegato Benoîte de Sevelinges, direttore del CHPG, l’acquisizione di un sistema di neuro-navigazione per ENT, un robot per la stimolazione magnetica transcranica in psichiatria stimolazione in psichiatria, e un sistema di monitoraggio emodinamico per la cardiologia, ma anche il finanziamento progetti di ricerca clinica e la sovvenzione di cure palliative.

Ora, sperando che ci sarà anche personale medico e paramedico formato all’utilizzo di queste apparecchiature (perché poi, in fondo, il problema è anche questo, pure a Monaco), i signori Garavagno hanno fatto la loro parte con grande entusiasmo, probabilmente lo stesso che profusero nel 2019 quando donarono un importante complesso residenziale per ricoverare anziani indigenti. La struttura si trova nella vicina Trinité (Nizza) ed il generoso gesto valse all’imprenditore edile allora ottantaduenne la cittadinanza onoraria offerta dal Sindaco del piccolo comune francese a cui è legato per ragioni familiari (la sorella della moglie Angela vive lì). ​Questa storia, in fondo, ha comunque un cuore italiano, per quanto i Garavagno siano residenti monegaschi da anni. Fu infatti Giovanni, nonno di Jean, a lasciare Vicoforte, paese vicino a Mondovì (CN) per trovare la sua fortuna da queste parti intorno ai primi del ‘900. Ed allora, perché questa bella storia che merita di essere raccontata e magari, magari l’epilogo potrebbe essere quello di celebrare la naturalizzazione monegasca della brillante coppia di mecenati! Chissà…

Nella foto, da sinistra a destra: Malik Albert, vice direttore del CHPG; Dr Jawad Benyelles; André Garino, Presidente del Consiglio di Amministrazione del CHPG; Didier Gamerdinger, Consigliere del Governo Ministro degli Affari Sociali e della Sanità; i signori Garavagno, i donatori; Benoîte de Sevelinges, Direttore del CHPG, e Pr Bruno Carbonne, vicepresidente del CME. Direzione della Comunicazione di Monaco / Stéphane Danna

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