Principato di Monaco: quando la sicurezza assicura un futuro migliore

E’ arrivata l’estate e, come di consueto, qualche novità su cui riflettere nei prossimi mesi il Governo di Monaco ce la offre con grande generosità. Iniziando dalla recente introduzione della ID Card rilasciata ai monegaschi – ma estesa anche ai residenti – che avrebbe l’ambizione di essere tra le più performanti al mondo per quanto questo documento sia molto simile a quello in uso da anni a San Marino

Eppure, in occasione della conferenza stampa che ha illustrato questa notizia, i suoi promotori hanno affermato che ad essa è applicata una tecnologia digitale così evoluta da collocare Monaco tra i primi 5 paesi al mondo più evoluti in questo settore. Ora, non sapendo i criteri né tantomeno i nomi degli altri Stati appartenenti a questo quintetto ( a parte l’Estonia e Singapore citate per l’occasione) mi verrebbe da pensare che forse, in questi casi, la demagogia 2.0 non è utile. Non che voler vendere Monaco come una smart city di prima categoria sia sbagliato, anzi, ma parrebbe che gli investimenti siano più spinti verso l’acquisto di questo o quel prodotto percepito come prioritario rispetto a progetti sulla sicurezza dati e la tutela della privacy dei residenti. Un esempio ce lo fornisce l’APP Yourmonaco: dalle informazioni accessibili via smartphone, il Governo di Monaco, titolare del sito, dichiara che per ottimizzare l’ergonomia dei contenuti rilevanti, ‘alcuni cookie comportano il trasferimento dei l’indirizzo IP negli Stati Uniti’. Motivo in più, come continuo ad insistere da anni, per usare il VPN oppure impiegare uno smartphone vuoto collegabile al net solo via WIFI, così da salvaguardare i nostri contatti, le foto ed i dati sensibili. La priorità per la trasformazione digitale di Monaco, dicevo, è il Cloud sovrano (con una copia di sicurezza stoccata a Lussemburgo) atteso entro il 2021.

In tutto questo mare magnum – non credo al caso ma…- trovo sia stata quasi salvifica l’arrivo al Grimaldi Forum della prima edizione del Monaco Streaming Film Festival (MCSFF), in corso fino al 6 luglio. Il format, ideato e coordinato da due professionisti del settore (residenti a Monaco) Tony Davis e Carmen Franko – di cui leggerete a breve la loro intervista on line – consente di fare da trait d’union tra settori legati alle nuove tecnologie. Infatti tra i partner MCSFF spicca una società che della sicurezza sul web ne ha fatto un mantra. Il fondatore, il giovane polacco Pawel Makowski, cinque anni fa ha avuto l’intuizione di sviluppare un sistema chiamato Usecrypt, configurato come azienda partecipativa i cui utenti sono anche soci. Tra le persone che ci hanno investito si contano personaggi del calibro di Mitch Lowe, imprenditore visionario all’origine del successo di Netflix. Per Pawel, giustamente, il rapporto tra utilizzatore e servizi di messaggistica (ma anche stoccaggio informazioni, email, eccetera) deve essere univoco: nessun intermediario né interferenze sono ammessi, così da non prestare il fianco ad hacker e cacciatori di dati, il cui commercio è diventato il vero business 3.0. Se la Smart Monaco, come si continua ad affermare, vuole diventare il paese più sicuro al mondo anche dal punto di vista digitale, ritengo che non basti veicolare attraverso il monopolista delle telecomunicazioni, nemmeno quando offre gratuitamente antivirus o suggerisce audit che testi la sicurezza dei sistemi informatici monegaschi. La trasformazione digitale di un paese, perché sia efficace, deve improntarsi su tecnologie d’avanguardia che anticipino le esigenze, non che le limitino risolvendo problemi momentanei. Se il metro di paragone è l’Estonia, ad esempio, è evidente che l’obiettivo monegasco di dematerializzare il più possibile richiede la predisposizione di un cloud sovrano ultraperformante i cui consumi, in termini energetici, sono tutt’altro che ecologici. Ma si sa: non si può avere una Monaco proiettata verso il futuro senza compromettere il sistema amministrativo esistente che cerca comunque di resistere al cambiamento, per quanto il risultato pagherà degli sforzi fatti, credo. Lasciandovi con questo pensiero, cari lettori, la sottoscritta e tutta la redazione si congeda augurandovi una buona lettura su questo sfogliabile digitale QE-MAGAZINE SPECIALE ESTATE 2021. L’appuntamento con l’attualità, invece, è sempre sul sito www.qe-magazine.com e sul canale pubblico aperto su Telegram (accessibile cliccando su Monaco Pocket https://t.me/monacopocket). Mi raccomando però: diffidate dalle imitazioni, nel frattempo.

QE-MAGAZINE SPECIALE ESTATE 2021

QE-MAGAZINE è il primo ed unico settimanale – ed ora mensile – digitale in italiano del Principato di Monaco FacebookInstagram e Twitter) che propone anche una versione stampabile del magazine digitale ESCLUSIVAMENTE agli abbonati che ne facciano richiesta. Da seguire anche i video del canale YOUTUBE MonteCarloBlogQE MAGAZINE #6 SPECIALE ESTATE 2021

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