Principato di Monaco: ci lascia Enrico Braggiotti

Nel Principato di Monaco, in questi giorni, si ricorda l’appena avvenuta scomparsa, a 96 anni, di Enrico Braggiotti. E’ qui che, ancora in fasce con i genitori, dalla Turchia si era trasferito per raggiungere i suoi nonni, Henri Braggiotti e Appolonie Trullet. Ricordo quando, come responsabile comunicazione delle sue associazioni, la Monaco Italie e della Monaco Mediterranée Foundation (MMF), convocandomi per chiedere come andasse il lavoro, approfittava per raccontare qualche aneddoto del suo passato. Era fiero della sua famiglia, della sua carriera, di non essere mai stato massone e nemmeno di aver avuto cattive amicizie in Italia né tantomeno a Monaco. Quando si esprimeva lo faceva con la leggerezza di chi sapeva di aver dato il massimo in tutti i settori e spesso si divertiva a chiedermi dei giudizi su persone a lui lontane. Mi ha sempre dato l’idea che fosse un po’ al di sopra della quotidianità di noi comuni mortali, essendo lui un uomo colto, brillante ed intelligente. Inoltre, l’essere stato naturalizzato monegasco nel 1992 dal Principe Ranieri, lo aveva legittimato ancora di più a sentirsi parte integrante della piccola grande famiglia monegasca che, a dirla tutta, l’aveva sempre protetto, anche quando fu coinvolto dal giudice Di Pietro come testimone nell’ambito dell’inchiesta Enimont.

SAS il Principe Alberto II, Enrico Braggiotti e Thierry de Montbrial (2011, copyright Maria BOLOGNA)

Una delle ultime volte che l’ho incontrato personalmente è stato qualche tempo fa, nel corso di una delle sue consuete cene organizzate nel porto di Monaco, a bordo del suo yacht Clementine. Mi indicava sempre che, al suo fianco, fosse ormeggiato il Pasha III appartenente alla Principessa Carolina. Era quasi orgoglioso di quel privilegio, di abitare a Monaco dove, con la sua associazione e poi con la Fondazione, aveva il pretesto di convocare amici, accademici, imprenditori e dirigenti, per condividere con tutti il loro punto di vista su queste o quelle tematiche, generalmente inerenti all’economia internazionale, all’Unione europea e all’attualità di politica internazionale. Al termine di ogni appuntamento, divenuto anche pretesto per qualche centinaio di persone di vedersi , di solito Braggiotti usava organizzare una colazione a cui partecipavano personalità istituzionali monegasche, spesso agevolando, il giorno stesso o quello successivo, una visita al Sovrano, con un incontro privato al Palazzo. E’ stato il caso, l’ultimo in ordine cronologico, dell’ex-Ministro francese Ségolène Royal, il 26 settembre 2019, presso la sala Belle Epoque dell’Hôtel Hermitage di Monaco, intervenuta sul tema del riscaldamento dell’Artico e del suo impatto sul pianeta. Grazie ad Enrico Braggiotti, non solo la sottoscritta ma molti dei residenti di Monaco abbiamo avuto modo di apprezzare o meno il pensiero di grandi nomi della politica internazionale che, come lui, non sono più su questa terra. Ed ora che li ha raggiunti altrove, chissà cosa racconterà loro di questi ultimi periodi vissuti tra le gioie dei nipoti e del Principato di Monaco, così trasformato in questi ultimi anni…

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