Monaco: l’artista Bernard Bezzina customizza una Porsche mentre prepara la sua opera monumentale per Mareterra

Le sue opere campeggiano un po’ ovunque, nel Principato di Monaco, perché lui, l’artista francese Bernard Bezzina, classe 1956, benché viva tra l’Italia e il Var, non lontano da Tolone, nella terra dei Grimaldi si sente come a casa sua. Buon amico del Sovrano, il Principe Alberto II, è proprio grazie a lui che lunedì 25 aprile, nel primo pomeriggio, sulla Piazza del Palazzo, a Monaco Ville, ha svelato la sua opera, la customizzazione di una Porsche “Taycan” 100% elettrica, i cui motivi ricordano la superficie dell’opera monumentare che decorerà il molo lato Larvotto del terrapieno noto con il nome di Mareterra, futuro quartiere monegasco

Poco prima della cerimonia organizzata per l’occasione, una nutrita combriccola di turisti (di questi molti erano italiani, visto il ponte del 25 aprile) si sono sorpresi ad osservare un oggetto coperto da uno svolazzante telo nero che si muoveva ed ondeggiava al primo refolo di vento, simile alla superficie del mare quando sta per minacciar burrasca.

In verità, per una giornata di sole alquanto primaverile, si è trattato di una vera e propria sorpresa per tutti, e per lo stesso Principe Alberto II di Monaco, amico dell’artista, invitato a svelare questo capolavoro a quattro ruote non tanto perché è un’auto ben riuscita (beh, sì, anche quella, poiché nella versione omologata ‘safety car’ aprirà l’ePrix di Monaco il prossimo 30 aprile, n.d.r.) quanto per la customizzazione dinamica della sua carrozzeria divenuta d’incanto un’opera d’arte che lo stesso Bezzina, amante di questo marchio automobilistico, ha realizzato.

Si tratta di una reinterpretazione che vibra all’unisono con l’ambiente e lo sviluppo sostenibile: raffigura un disegno che si ripete, tra il lucido e l’opaco riprodotto su questa speciale pellicola che ricopre la carrozzeria della fuoriserie come strati bronzei di immaginari frammenti di legno, fusi in bronzo, esattamente come accadrà alla superficie che decora le 3 stalagmiti o colonne di 10, 12, 15 metri, concepite come opera monumentale intitolata Trois Eléments. Sono infatti queste tre sentinelle a spiccare, sull’estrema punta del quartiere Mareterra, verso Larvotto, lasciando le fonderie di Pietrasanta per giungere nel Principato a maggio 2023. L’auto 100% elettrica, il cui nome, Taycan, in turco significa “spirito di un cavallo vivace”, è così svelata. Dalla linea dinamica, diventa anch’essa messaggera di un’esperienza titanica, ode alla natura con la quale pare integrarsi se non proprio a mimetizzarsi elegantemente. Non abbiamo chiesto il prezzo di questo capolavoro, perché in effetti questa è un’opera d’arte che, nelle intenzioni di Dominik Gruber, direttore Marketing & CEM della Porsche Francia, potrebbe addirittura essere esposta nella prossima nuova sede del Salone Top Car (collezione della auto del Principe di Monaco) la cui apertura è solo questione di settimane. Ma anche a Basel, ci dice, e ovunque ci sia da portare un forte e ruggente messaggio in grado di raccontare come un artista ed un’auto possano avere lo stesso spirito, le stesse filosofie ‘ecologiche’. Bezzina, del resto, è un artista che sembra voler protendere sempre verso l’alto, in cerca dell’Assoluto, di Dio, a cui s’indirizza quando, con le sue sculture bronzee che raffigurano piedi o le grandi mani destrutturate, richiama la coscienza degli osservatori a proteggere la fragilità dell’uomo di fronte l’infinito.

QE-MAGAZINE #4 2022

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Una risposta

  1. 04/06/2023

    […] incontrato lo scorso anno, il nostro Bizzina, come customizzatore di una Porsche particolare (clicca qui per leggere l’articolo) e, già allora, si percepiva la sua emozione mentre ci descriveva la sacralità dell’opera […]

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