Monaco Incontra Torino: le sorprese dell’Eurovision Song Contest

Partecipando dal 1959 fino al 2006, per una sola ed unica volta, la bandiera del Principato di Monaco ha sventolato vittoriosa all’Eurovision Song Contest, quando, nel 1971 la cantante francese Severine salì sul podio più alto di questa competizione canora

Monaco come Torino? Avrebbe potuto accadere nel 1972 se il Principato di Monaco, dopo la vittoria di Josian Grizeau (in arte Séverine), vincitrice con la canzone  Un banc, un arbre, une rue (“Una panchina, un albero, una strada”) avesse organizzato nelle terre dei Grimaldi l’Eurovision Song Contest. Ai tempi l’allora regnante, il Principe Ranieri III, pur avendo avuto questa opportunità, decise che l’organizzazione di questo evento musicale non poteva aver luogo a Monaco, non tanto perché gli spazi per ospitarlo non era adeguato quanto, invece, perché la televisione francese decise di rinunciare a farlo al suo fianco, contraddistinguendo così il Principato come l’unico paese vincitore a non aver approfittato della vittoria della sua rappresentante. Storia completamente diversa, invece, per l’Italia che per la terza volta, dopo la vittoria di Gigliola Cinquetti (Non ho l’età; 1964); di Toto Cotugno (Insieme:1992; 1990); e degli ormai interplanetari Måneskin, ospita questa volta a Torino il concorso canoro più internazionale del mondo. Noi di QE-MAGAZINE dell’Eurovision Song Contest ne abbiamo parlato nell’ultimo numero del QE digitale #4. Infatti è grazie alla formidabile penna della nostra Silvia Giordanino che possiamo apprezzare alcune anticipazione di cui condividiamo un breve estratto.

Blanco Mahmood, vincitori di Sanremo 2022 rappresentano l’Italia

Cari lettori, a questo “giro” di MO i TO (Monaco Incontra Torino) siamo orgogliosi di presentarvi Torino nella veste di sede dell’edizione 2022 dell’Eurovision Song Contest prevista il 10, 12 e 14 maggio. L’Eurovision, giunto alla 66esima edizione, torna in Italia grazie alla vittoria dei Måneskin ottenuta lo scorso maggio 2021 a Rotterdam, con il brano ‘Zitti e buoni’. È la terza volta che questa kermesse fa tappa nel nostro Paese: la prima fu a Napoli nel 1965, la seconda a Roma nel 1991, e ora Torino, in un ideale viaggio dal Sud al Nord. Non possiamo esimerci, ad ormai un anno di distanza, dal doverci complimentare proprio con i Måneskin, gruppo che si è distaccato musicalmente da un certo cliché melodico non solo tipicamente italiano, ma anche costante nell’Eurovision, a favore di una tendenza rock con testi profondi e mai banali. Questa band “cavalca” il palco con una presenza scenica importante sulla quale trionfa lui, Damiano, leader del gruppo. Semplicemente irresistibile, è dotato di una naturale sensualità che conquista il gentil sesso di ogni età e di ogni paese. Gli stilisti fanno a gara per vestirlo, ma con qualunque abito è sempre lui, come tutti coloro che sono dotati di personalità e non sono dei “personaggi”. Così il pubblico europeo e non solo è diventato fan di una band italiana, evento più unico che raro. Era il 2 febbraio quando dal palco del Festival di Sanremo sono stati annunciati gli artisti che presenteranno la rassegna musicale internazionale, una delle più importanti al mondo seguita in 41 paesi con una audience di 200 milioni di spettatori: Laura Pausini, Alessandro Cattelan e Mika. Questi, insieme ad Amadeus e in collegamento con Torino hanno dato il via al countdown, proiettato sulla Mole Antonelliana, che segnava i 100 giorni dalla partenza dell’evento. Proprio in questa occasione il Sindaco di Torino, Stefano Lo Russo ha dichiarato: “Torino è pronta ad accogliere tutto il pubblico dell’ Eurovision Song Contest. Siamo felici di far vedere a tutto il mondo la nostra meravigliosa città. L’Eurovision Song Contest, oltre a essere una grande vetrina, riporta anche al centro il messaggio di un’Europa unita, coesa e inclusiva.” Purtroppo queste parole sono state contraddette dalla triste realtà che ci troviamo a vivere…Infatti è del 25 febbraio la notizia che l’European Broadcasting Union, attraverso il proprio comitato esecutivo, ha deciso di accogliere quanto chiesto dall’Ucraina, escludendo il Paese di Vladimir Putin dal prossimo Eurovision Song Contest. «La decisione riflette la preoccupazione che, alla luce di questa crisi senza precedenti in Ucraina, l’inclusione di una voce russa all’interno del Contest finirebbe per portare discredito sulla manifestazione», ha dichiarato l’Ebu, cui la tv di Stato ucraina aveva chiesto espressamente di non includere la Russia alla manifestazione musicale. “L’Eurovision Song Contest è stato creato dopo la Seconda Guerra Mondiale per unire l’Europa. In considerazione di ciò, la partecipazione della Russia, oggi aggressore e violatore del diritto internazionale, mina l’idea sulla quale si regge la competizione.”… “L’Ebu è un’organizzazione apolitica impegnata a sostenere i valori del servizio pubblico. Vogliamo continuare a proteggere i valori di scambio internazionale, a unire i popoli, a celebrare le diversità attraverso la musica e tenere unita l’Europa su un solo palcoscenico”, ha dichiarato infine l’organo organizzativo dell’Eurovision Song Contest, escludendo la Russia dall’evento di maggio. Segnaliamo che su Twitter, con l’hashtag #eurovisionwithoutrussia è stato utilizzato migliaia di volte, prima ancora della decisione definitiva dell’Ebu. Clicca qui per continuare a leggere l’articolo. (Foto: elaborazione artistica ph. D’Aloisio Fotofish)

QE-MAGAZINE #4 2022

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