Monaco, Café de Paris: svelato (finalmente) il progetto che rivoluziona la brasserie monegasca

Svelati alla stampa in anteprima le prime immagini della brasserie più glam del Principato di Monaco, il Café de Paris, che nel giro di qualche mese si trasformerà in una struttura al passo con i tempi, multi-concept, eclettica e decisamente internazionale

“Ci vorranno circa 40 milioni di euro per ingrandire e sopraelevare il complesso che ospita il Café de Paris e l’annesso casinò, ma ne vale la pena” riferisce il Presidente-delegato del gruppo SBM (Société des Bains de Mer) Jean Luc Biamonti, nel corso della presentazione organizzata in una delle sale del centro One Monte Carlo. Per spiegarsi meglio, alle sue spalle, sul grande schermo della sala Anfiteatro scorrono, una dopo l’altra, le immagini che fanno parte del rendering, da cui si presume l’aspetto dell’immobile una volta terminati i lavori. “Il progetto è stato ufficialmente accettato dal Governo monegasco”, aggiunge Biamonti che inizia a snocciolare informazioni, una dopo l’altra, ricordando che questa area, il cui costo per metro quadrato è tra i più alti al mondo, acquisterà di valore dopo questi cambiamenti. Come vedremo meglio nel prossimo numero di QE-MAGAZINE, l’aspetto definitivo della struttura contempla molte vetrate e dovrebbe consolidarsi entro giugno del 2023 per comprendere, in tutto oltre 14 mila metri quadrati di spazi utilizzabili. Oltre all’inserimento, a pian terreno, di alcune boutique posizionate di fronte a quelle già presenti sull’Allée François Blanc (si parla pure dell’arrivo di nuove firme) il rinnovo che interessa più nel dettaglio la più nota brasserie monegasca non dovrebbe stravolgerne l’essenza anche se, per il momento, i vetri piombati stile liberty, ispirati ai dodici segni zodiacali e alle Quattro Stagioni – elementi distintivi della sala da pranzo attigua alla terrazza – non hanno trovato la loro collocazione.

Ad occuparsene dovrebbe essere lo studio di David Collins, architetto irlandese noto per aver dato a ristoranti e bar noti e ricercati, elementi tipici di un arredamento minimalista, essenziale, come pare sia il must dell’interior design di lusso. Gli spazi occupati dal Moods ed il retro del Café de Paris, invece, sono in mano ad un gruppo che ha vinto l’appalto, anche se però, a causa di un imprevisto (pare che l’architetto che ha firmato il progetto non ci sia più) alcuni dettagli dovranno trovare ancora il loro giusto collocamento. Altra novità, poi, è l’aver concesso le nuove terrazze ed i nuovi locali che si troveranno al secondo ed ultimo piano all’insegna spagnola Amazonico, un concept già presente non solo a Madrid, dove è nato, ma anche a Londra e a Dubai.

Sul genere di Coya, ma più complesso, con le terrazze aperte principalmente con la bella stagione, nel suo insieme comprende diversi corner, ognuno con specialità diverse, ed un ristorante latino-brasiliano più orientato verso la carne, con un jazz bar ed un night club speakeasy, dove solo i clienti che hanno consumato potranno recarsi per il dopo cena. A firmare il progetto di trasformazione e rinnovamento di un altro angolo del quartiere di Monte Carlo sono gli stessi architetti che hanno creato il Mada One e la ristrutturazione del Bar Americano, ossia il monegasco Alexandre Giraldi e il francese Alain-Charles Perrot, quest’ultimo specializzato nel restauro di opere e monumenti storici. Nel frattempo il Café de Paris e la sua brigata non rimangono a piedi perché, con poco meno di 160 coperti, si trasferiscono all’interno della Sala Empire, di fianco al ristorante Luis XV di Alain Ducasse. Una volta terminati i lavori la brasserie acquisterà un piano (sparirà il Salone Bellevue) da cui sarà possibile godere della vista sulla Piazza del Casinò. Essendo comunque un rinnovo e non una demolizione vera e propria – a scomparire del tutto sarà la struttura in ferro battuto, il bar all’aperto e la boutique adiacente, n.d.r. – Biamonti assicura che l’intervento strutturale sarà poco invasivo: “Cercheremo di non disturbare i nostri clienti in questi mesi, ma spero soprattutto che questo cambiamento sia accolto favorevolmente dal pubblico”, una nuova metamorfosi all’insegna dell’internazionalità diremmo noi. (Immagini dei rendering © Perrot & Richard architectes – Alexandre Giraldi)

QE-MAGAZINE #2 Febbraio 2022

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