Principato di Monaco: in arrivo le mascherine per i residenti e i lavoratori

Tra il dire che sarebbero state assegnate progressivamente alle persone che lavorano a contatto con il pubblico e la sicurezza senza essere necessarie per tutti dichiarazione del Ministro di Stato, Serge Telle rilasciata nell’intervista della trasmissione #ReseauMalizia il 7 aprile – all’ accordarne la distribuzione gratuita alla popolazione residente nel Principato di Monaco, sono passati 10 giorni. Parliamo, ovviamente, delle mascherine tanto contese ai tempi del COVID19…

Probabilmente a far cambiare idea al Governo di Monaco sulla gestione di questi fantomatici dispositivi sanitari, dai più semplici ai più complessi, potrebbe aver facilmente contribuito il Consiglio Nazionale o forse i vicini francesi, chissà. Fatto sta che, finalmente, la questione pare sia abbastanza chiara e senza ombre: uscire di casa con la maschera è fortemente consigliato nel Principato di Monaco. Il punto è stato trattato ancora mercoledì 15 aprile, come riporta il rapporto della 4a riunione del Comitato Misto di Sorveglianza, a cui hanno partecipato 5 membri rappresentanti l’Emiciclo presieduto da Stéphane Valeri e quelli dell’esecutivo di Monaco. Così, mentre nella stessa mattinata circa 5000 mascherine griffate #strongtogether venivano distribuite nella mattinata di ieri a qualche passante al personale che lavora al mercato rionale della Condamine (Place d’Armes) ed al Carrefour – per iniziativa della Fondazione che porta il nome della Principessa Charlene – anche a Monaco partendo dalle categorie più fragili come i positivi Covid19 dichiarati guariti ed ora confinati a casa, passando per le persone di oltre 65 anni e via a scendere, le mascherine le avranno tutti, anche i dipendenti che lavorano in aziende monegasche. Ma non una, bensì due a testa: sono realizzate da una ditta tessile di Monaco che ha la capacità di produrne 80 mila al mese e saranno consegnate gratuitamente nella buca delle lettere dei residenti del Principato di Monaco. Allo Stadio il Fontvieille, invece, sarà allestito un centro per la distribuzione delle mascherine destinate ai lavoratori di Monaco. Confezionate in tessuto e riutilizzabili per un mese, sono certificate dall’Esercito, a cui fa capo al Ministero delle Forze Armate francese. Inoltre, sempre il Governo di Monaco ha incoraggiato ufficialmente la vendita, presso le farmacie locali, di questi dispositivi medici per la protezione personale (quelle cosiddette chirurgiche e le FFP2). Ma con una condizione: i costi devono essere contenuti e devono rispettare le indicazioni fornite nel prossimo decreto ministeriale che ne specificherà anche la soglia massima dei prezzi nel dettaglio. A sottolinearlo il Consigliere di Governo – Ministro della Salute di Monaco Didier Gamerdinger che, nel corso di un incontro virtuale con la stampa, ha affrontato anche altri due punti: la possibilità di testare tutta la popolazione e tracciarne gli spostamenti al fine di controllare la diffusione del Covid 19 probabilmente verso la fine del confinamento che, per ora, è ancora confermato al 3 maggio e non prolungato all’11 come nella vicina Francia.

Per quanto riguarda la politica di screening, decine di migliaia di test sierologici sono già stati ordinati e la consegna degli stessi non dovrebbe tardare. A tal proposito il Consiglio Nazionale di Monaco, come indicato anche dai vertici dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha chiesto, come l’OMS, che il maggior numero di individui possa effettuare questi controlli il prima possibile, dato il contesto attuale. Per il tracciamento, invece, la questione è ben più complessa. Secondo quanto comunicato, pare che l’idea sia di attivare un sistema che si basi sull’attivazione del Bluetooth, in grado di avvertire le persone se sono in vicinanza di positivi al COVID19. Questo monitoraggio, immaginato da Gamerdinger come un’indagine epidemiologica, è in corso di discussione con il presidente del CCIN Guy Magnan mentre a Frédéric Genta, Delegato interministeriale per la transizione dicitale, è incaricato di valutare soluzioni già adottate all’estero. A parte la questione della privacy e della sicurezza dei dati, sarebbe interessante capire cosa faranno i francesi con cui, il Principato di Monaco, ha dimostrato di avere rapporti privilegiati e, a volte, quasi di dipendenza…

QE MAGAZINE 2020 #14

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