Il Museo oceanografico di Monaco s’invita, virtualmente, a casa nostra

La sua imponente facciata domina il versante della rocca di Monaco che si affaccia sul mare: il Museo oceanografico, fondato dal Principe Alberto I, trisavolo di S.A.S. il Principe Alberto II di Monaco, si estende su una superficie pari a 6500 metri quadrati. Dalla data della sua inaugurazione, avvenuta il 29 marzo 1910, questo Tempio del Mare, è diventato un riferimento a livello internazionale sia per i documenti conservati che per le specie marine collezionate (circa 6000). Il Museo, per volontà del suo creatore racchiude sotto lo stesso tetto “le due forze trainanti della civiltà: l’Arte e la Scienza” ospitando in passato prestigiose esposizioni di artisti contemporanei di fama mondiale; e conferenza scientifiche a cui hanno partecipato scienziati e ricercatori provenienti da ogni angolo della terra. Eppure, è bastato un piccolo e devastante virus come il #Covid19 per creare una situazione senza precedenti per il Museo!

Perché le porte di questa monumentale immobile non ha mai chiuso completamente le sue porte al pubblico per più di due giorni. Pare che, anche durante le due Guerre Mondiali del secolo scorso, il museo sia rimasto aperto nonostante le difficoltà che questo poteva rappresentare per il suo funzionamento e le forniture. In particolare, durante la Grande Guerra, come ha affermato lo stesso Principe Alberto I nel suo celebre discorso sull’Oceano: “Ho avuto la gioia di vedere duecentomila bambini dei vostri eserciti visitare il Museo di Monaco mentre si trovavano sulle nostre coste soleggiate, per curare le loro ferite o per ritemprare le loro forze“. Durante la Seconda Guerra mondiale i laboratori, rimasti aperti, continuarono ad ospitare professori e ricercatori provenienti da altri Paesi. Ed ora, ecco che è il virtuale ad accogliere il pubblico al Museo Oceanografico di Monaco.

Come? Semplice, cliccando su questo link si accede alla pagina Facebook del museo e, muovendosi con il mouse, si visitano alcune stanza, esattamente come accadrebbe se lo facessimo noi di persona, impugnando il nostro smartphone. Altra iniziativa che segnaliamo volentieri è la condivisione di un album da colorare. L’idea, pedagogica e ludica allo stesso tempo – clicca qui per scaricare il PDF – permette ai bambini ed ai genitori, non solo di apprendere i nomi delle specie disegnate ma anche di prepararsi a quella che sarà la prossima visita agli acquari i cui abitanti, ora, si chiederanno del perché non vedono più quelle strane facce deformi osservarli nel corso delle giornate. Ah, chissà cosa pensano di noi quei colorati prigionieri acquatici che continuano a meravigliarci ogni volta. E poi c’è FISHOW, per chi vuole farsi qualche risata in più: l’ iniziativa è stata realizzata a profitto di Passion Sea.

QE MAGAZINE 2020 #13

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