I Promessi Sposi: una esperienza teatrale indimenticabile

Tutta la retorica sul teatro è vera: è un’esperienza che ti strappa l’anima per poi rendertela piena di un sacco di altre cose.
I Promessi Sposi messi in scena a Monte Carlo dall’atelier di teatro della Associazione Dante sono stati scommessa impegnativa per tutti noi. Mettere insieme una rappresentazione cosi’ articolata lavorando con la regista solo 8 ore al mese per una stagione non e’ facile. Ma a volte passione, incoscienza ed entusiasmo sono un ottimo carburante, ed e’ cosi’ che siamo arrivati al debutto.

Enrica Barel ha spogliato i “promessi” dove possibile, mantenendone intatta la struttura narrativa e le vicende principali. Un lavoro molto impegnativo che ha svolto con autorevolezza e professionalità.

Poi ci siamo noi, appassionati protagonisti pieni di buone intenzioni. Alcuni con grande esperienza, altri poca e altri ancora al loro debutto. Si è creato il gruppo, quella magica unità di intenti che rende unite le persone quando hanno un fine comune, un po’ come essere in trincea. Quando tutto é finito si è più uniti, perché condividere una esperienza di questo tipo è cosa emotivamente molto forte che non si dimentica.

Recitare facendosi sentire in un teatro pieno, senza nessun tipo di microfono é la sfida che ho trovato più difficile. Alzare il volume della voce senza modificare l’intenzione interpretativa, senza cambiare il tono é cosa da professionisti che richiede anni di preparazione. Il solo girare la testa di lato mentre si recita significa rendersi inascoltabili dal pubblico che sta dal lato opposto. A fronte di questa piccola sfida, che io personalmente ho fallito, ce non sono tante altre vinte, delle quali vado fiero. Un tra tutte sapere che la maggioranza dei presenti si e’ emozionata guardando lo spettacolo ed ha apprezzato lo sforzo profuso tributandoci cinque minuti di applausi.

E per chi sta su un palco questo e’ il momento più gratificante e liberatorio.


Un saluto a un gruppo fantastico di amici e un grazie a Enrica Barel che ha reso possibile lo spettacolo.

foto Rosanna Calo’

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