Principato di Monaco: prossimamente obbligo vaccinazione per alcune categorie di lavoratori

A nulla, o quasi, sono serviti i cortei, il sit-in e lo sciopero – quest’ultimo organizzato dal Sindacato degli Agenti Ospedalieri il nel pomeriggio del 14 settembre – coordinati a supporto degli attivisti raggruppati sulla pagina Facebook Manifestation pacifique contre le pass sanitaire à Monaco– che ad oggi conta oltre 4100 persone – se ieri sera, dopo un dibattito durato 2 ore e 35 minuti, la legge presentata dal Governo monegasco ed ammendata dal Consiglio Nazionale, è stata approvata con 15 voti, con 4 voti contro (Marc Mourou, Daniel Boeri, Pierre Van Klaveren e Marie-Noëlle Gibelli) e 2 astenuti ( Pierre Bardy et Karen Aliprendi-De Carvalho), giacché tre non erano presenti.

Monaco, un paese esemplare nella gestione della pandemia. Lo è stato certamente, è vero, ma rispetto ad un virus che non conosce frontiere poco conta la sua virtuosità. E così, come sta accadendo nelle vicine Francia e Italia, ecco che la mannaia dell’obbligo della vaccinazione contro il Covid-19 si è concentrato nel Principato di Monaco in particolare sul personale che ‘lavora nelle strutture sanitarie monegasche, operatori sanitari indipendenti ed il personale delle strutture che si occupano degli anziani, nonché più in generale per le persone in contatto regolare con persone fragili o vulnerabili’. Sono loro, secondo quanto affermato a più riprese dal Presidente del Consiglio Nazionale, Stéphane Valeri, che più di tutti possono mettere in pericolo i più fragili, gli anziani e le persone malate. Benché a Monaco i cluster si siano in verità verificati altrove (vedi alcuni ristoranti e bar), a doversi vaccinare, secondo questa legge, sono principalmente le stesse persone che applaudivamo durante il confinamento, ma anche i farmacisti, i pompieri ed i volontari che si occupano di persone malate. Tutti le altre categorie, e su questo si è insistito molto, sono esentate. Per il momento.

Secondo quanto affermato dal consigliere Frank Julien, escludendo i volontari che prestano servizio negli ospedali, RSA ed in genere coloro che affiancano l’attività di associazioni no-profit, ad essere interessati da questa legge ormai ammendata e approvata (la n°1043) sarebbero circa 4.700 lavoratori: “Se si confronta questa cifra con il numero totale di dipendenti a Monaco, che era di 55.919 al 31 dicembre 2020, significa che di questi circa l’8,4% sarà interessato dalla legge che stiamo per votare questa sera” ha detto. “La vaccinazione obbligatoria del personale sanitario e affine è già accettata in Francia e in Italia. In assenza di una tale legge nel Principato, temo che alcuni residenti sceglieranno per essere curati in questi paesi vicini, considerando in particolare che gli ospedali lì sono più sicuri. Mi sembra impensabile che un sentimento di insicurezza possa diffondersi tra la popolazione in questo modo” ha aggiunto Julien. Tuttavia, se la maggior parte dei consiglieri presenti alla sessione straordinaria – a cui hanno assistito anche i membri del Governo di Monaco guidato da SEM Pierre Dartout- hanno espresso serenamente il proprio punto di vista che ha poi motivato il loro voto, non sono mancate in certi interventi delle velate polemiche. E di riflessioni a voce alta, come quella di Franck Lobono: “Considero il Covid una malattia pericolosa ma non è certo la malattia più grave della storia. Inoltre vorrei dire che, vista l’imperfezione dell’attuale vaccino, sono contrario alla vaccinazione dei bambini, ma a favore della vaccinazione obbligatoria di quelli coloro che devono essere protetti come priorità”. Abbiamo sentito spesso parlare di discriminazione, di opportunità, di responsabilità ma anche di speranza riposta in un vaccino in attesa che, prima o poi, sia omologata una cura contro il coronavirus. Lo stesso dottor Christophe Robino, presidente della Commission des Intérêts Sociaux et des Affaires Diverses (CISAD), sostiene che per per arginare la diffusione del virus il solo ricorso al vaccinazione ora è la priorità su cui insistere con persuasione e pedagogia.

Per Dartout, invece, questo decreto ministeriale intende proteggere i più vulnerabili ma mai si è voluto sottintendere che lo stesso obbligo possa essere esteso ad altre professioni per ora non menzionate. Proteggere e difendere la salute dei cittadini è la missione di un Governo e per il Ministro – Consigliere della Sanità di Monaco, Didier Gamerdinger, le misure messe in campo per arginare la pandemia sono state giuste ed eque, per quanto adattate alle circostanze. Secondo i dati forniti dallo stesso governo monegasco, giusto, equa e adattabili. Ed ora che tra contagiati e guariti siamo in netto miglioramento ecco che la variante Delta necessita maggiori precauzioni. Tra gli interventi dei rappresentanti dei cittadini monegaschi non sono mancate anche dotte citazioni come quelle pronunciate, tra le tante, da Daniel Boeri che si è detto convinto della necessità di solidarietà e coesione sociale: “Faccio mie le parole di Montesquieu: ‘l’atrocità delle leggi delle leggi impedisce la loro esecuzione’. Pur riaffermando che la migliore via d’uscita da questa crisi sanitaria è la vaccinazione o, in mancanza di questa, la tessera sanitaria, voterò contro questo contro questo progetto di legge, perché dimentica il bene comune e organizza discriminazione”.

Il Presidente Valeri, prima di passare ai voti che, lo ricordiamo, hanno validato la legge che entrerà in vigore solo dopo la pubblicazione sul Journal de Monaco, ha voluto infine sottolineare come “questa crisi ha generato una successione di momenti umanamente difficili momenti difficili, durante i quali abbiamo dovuto assumere le nostre responsabilità, ognuno al proprio posto, assumere le nostre responsabilità in modo solidale e nel perseguimento di un obiettivo prioritario, proteggere gli altri e porre fine a questa pandemia. Questo è quello che stiamo facendo di nuovo questa sera”. Vediamo ora come reagiranno i manifestanti che, in qualche modo, avevano già preventivato l’approvazione della legge contestata da coloro che ne sono i diretti interessati

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